RIALZO DEI TASSI?
FACCIAMO CHIAREZZA!
Intervista a Gian Piero Turletti
Cosa pensa dello storico rialzo dei tassi da parte della FED ?
Non bisogna lasciarsi ingannare da certe interpretazioni fuorvianti.
Un rialzo dei tassi, in quanto tale, non significa nulla per i mercati, al di là di reazioni di breve termine.
Occorre, infatti, sempre lasciarsi guidare da precisi parametri econometrici, se si vogliono considerare le prospettive dei principali mercati, cioè comparto azionario ed obbligazionario, rispetto all’andamento dei tassi.
In tal senso, come deve orientarsi l’investitore di medio/lungo?
Esistono alcuni modelli econometrici, di cui già ho parlato in molteplici interventi, finalizzati a definire le condizioni di equilibrio tra comparto azionario ed obbligazionario dei rispettivi paesi.
Tra i più noti, apprezzati ed utilizzati anche da investitori di una certa fama, come Warren Buffet, il cosiddetto modello Fed.
Il modello ha assunto questa denominazione, perché in via ufficiosa, non ufficiale, sarebbe quello prevalentemente usato dalla FED per decidere proprio sui tassi di interesse.
Considerando appunto tale indicatore econometrico, risulta evidente come da tempo i mercati azionari siano sottoquotati, rispetto al comparto obbligazionario, e come, quindi, gli attuali prezzi azionari sarebbero in equilibrio, e non sottoquotati, solo rispetto a tassi decisamente più elevati.
Richiamo, ancora una volta, la formula semplificata che pareggia rendimento obbligazionario ed azionario come segue:
E/P= REND. DECENNALE.
In altri termini, il rapporto tra utile e prezzo delle azioni (che per i mercati azionari equivale a rapporto tra utile medio dell’indice e quotazione dell’indice) è in rapporto di equilibrio quando ha lo stesso rendimento dei titoli di stato decennali.
Se, quindi, i due rendimenti sono disallineati, come quasi sempre succede, si dovrebbe verificare o una modifica dei rendimenti obbligazionari dei titoli di stato decennali, quindi una risalita del rendimento se il titolo scende, e viceversa una diminuzione del rendimento, se le quotazioni del decennali risalgono, oppure, a fronte di rendimenti stabili, una variazione delle quotazioni azionarie (sempre nel senso che a prezzi maggiori corrispondono redimenti minori e viceversa.
Applicando tale modello alle attuali quotazioni dei mercati azionari ed ai bond governativi decennali, cosa si desume?
La seguente tabella illustra un evidente livello di sottovalutazione dei mercati azionari, che presentano rendimenti decisamente superiori ai rispettivi titoli di stato decennali.
Pertanto, se ora gli indici azionari si trovano in una evidente situazione di sottovalutazione, anche un rialzo significativo dei rendimenti dei decennali governativi, porterebbe le attuali quotazioni su livelli di equilibrio.
Un ulteriore motivo che induce a positività di lungo sul comparto azionario.
Nella tabella che segue vengono individuati rendimento azionario e dei bond governativi a confronto, e la perdita di prezzo che dovrebbero subire questi ultimi, perché gli indici azionari, alle attuali quotazioni, siano da considerare in equilibrio, cioè esprimano redimenti uguali ai decennali.
Ovviamente, se invece i prezzi dei titoli di stato non scendono, questo implica che esiste un significativo spazio per ulteriori e significativi apprezzamenti per i comparti azionari.
Come si nota, siamo ben lontani dal poter considerare in una zona a rischio i rendimenti attuali dei mercati azionari, per i quali, quindi prevale ancora il semaforo verde.
Rendimenti e ribassi delle obbligazioni espressi in termini percentuali
Dax
Rendimento azionario 5,79
Decennale 0,59
Ribasso percentuale quotazioni obbligazionarie per arrivare a rendimenti pareggiati 90
Ftse mib
Rendimento azionario 3,15
Decennale 1,62
Ribasso percentuale quotazioni obbligazionarie per arrivare a rendimenti pareggiati 48,5
S & P 500
Rendimento azionario 5
Decennale 2,239
Ribasso percentuale quotazioni obbligazionarie per arrivare a rendimenti pareggiati 55,22
Ftse 100
Rendimento azionario 3,91
Decennale 1,87
Ribasso percentuale quotazioni obbligazionarie per arrivare a rendimenti pareggiati 52,17
Cac 40
Rendimento azionario 4,74
Decennale 1,87
Ribasso percentuale quotazioni obbligazionarie per arrivare a rendimenti pareggiati 60,5.