Rendimenti elevati e guadagni dall’investimento sul settore energia

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Petrolio, carbone, gas naturale, etanolo. I cosiddetti combustibili fossili, commodities scambiate tutti i giorni sui mercati mondiali. Ma anche eolico, solare, geotermico e, soprattutto, idroelettrico. Ah, naturalmente, mettiamoci il nucleare. E, in un futuro molto più prossimo di quanto possiamo credere, anche l’idrogeno.

Di cosa stiamo parlando è chiaro. Parliamo del settore energetico, il più vitale per la specie umana. Quello che se non ci fosse andrebbe inventato. Quello che se non ci fosse… non ci saremmo noi, neanche a scrivere ed a leggere questo articolo.

Rendimenti elevati e guadagni dall’investimento sul settore energia

Perché il settore energia è così importante? Perché la moderna civiltà occidentale, il modello che, ad oggi, ha vinto la gara di modello economico più vincente sul pianeta, cioè quello capitalistico, non può prescindere dall’energia.

Sin dalla prima rivoluzione industriale, infatti, è stato chiaro come l’approvvigionamento energetico massiccio fosse necessario per il miglioramento delle condizioni di vita della specie umana. Le macchine a vapore, la prima rivoluzione industriale, hanno fatto fare il primo reale salto di qualità all’umanità.

A questa è seguita la seconda rivoluzione industriale, che ci ha consegnato l’elettricità, e la sua generazione e distribuzione. Senza di essa, oggi, ripiomberemmo in un pieno medioevo economico.

Perché il settore energia?

E’ quindi di ogni evidenza come il settore energetico sia fondamentale. Ancor più oggigiorno, dove la situazione climatica sta sempre più cambiando, il pianeta si sta surriscaldando, e si richiede una generazione di energia elettrica con metodi più sostenibili.

Ecco quindi sorgere, ogni giorno di più, centrali eoliche e solari, centrali geotermiche laddove l’attività del sottosuolo sia presente, ma sicura, e lo sbarramento di fiumi e torrenti.

Rendimenti elevati e guadagni dall’investimento sul settore energia

In Borsa il settore energetico è stato il più bistrattato dall’inizio della crisi del coronavirus e del mercato orso. Molti titoli hanno infatti perduto intorno al 50%, ed il settore, nel suo complesso è il peggiore degli 11 in cui sono divisi i mercati mondiali.

Ma è proprio questa vendita indiscriminata a dare valore al settore medesimo. Perché?

1) Il petrolio è ancora indispensabile, come i suoi derivati, e lo sarà per molto tempo. Il “peak oil” è ancora lontano.

2) La crisi tra Arabia Saudita e Russia, al peggior momento possibile (coronavirus), ha prodotto uno shock da domanda e offerta che non potrà che essere riassorbito quando la crisi finirà.

3) Il settore appare sottovalutato in molti suoi componenti, sia in quelli tradizionali che in quelli innovativi.

4) Sempre più ci sarà uno shift verso le fonti di energia rinnovabili, man mano che l’efficientamento produttivo e quello distributivo migliorano.

5) Il P/E del settore viaggia intorno a 5 che, rispetto alla media correttamente valutata di 15, ed al 22 del mercato complessivo, sembra davvero un affarone.

6) Molti dei titoli delle imprese di questo settore, oltre che a forte sconto, sono leader di mercato, hanno vantaggi competitivi evidenti e sono gestite benissimo.

Stare lontano dal settore energia, a lungo termine, l’unico che conta, sarebbe un grave errore.