La notizia potrebbe apparire surreale se non fosse che a lanciare l’allarme è stato lo stesso ministro dell’Economia francese, Brune Le Maire. Che ha lanciato l’allarme di come Renault potrebbe scomparire. Qual è il concreto rischio di fallimento?
Lo scenario economico della Fase-2
Si sapeva che il Covid-19 avrebbe fatto molti più danni della precedente crisi dei mutui subprime. Il lockdown ha colpito tutti indistintamente, con alcuni settori più di altri. Tra questi quello dell’auto: la gente è stata a casa per 2 mesi, quindi auto nuove non se ne sono vendute. Neanche usate, a dirla proprio tutta. Il guaio è che in simili scenari le aziende che maggiormente patiscono la crisi sono quelle che hanno ingenti costi fissi. E l’industria dell’auto è una di quelle.
Le parole del ministro Le Maire
Come dicevamo, sul dossier Renault (EURONEXT:RNO) è intervenuto in prima persona il ministro francese dell’economia, Bruno Le Maire. Nelle sue ultime dichiarazioni ha infatti sostenuto che la casa automobilistica d’Oltralpe è in “seria difficoltà finanziaria”. Ed ha auspicato la necessità di interventi urgenti onde evitare il peggio, ossia: “potrebbe scomparire”. Ricordiamo in ultimo che in Renault lo Stato francese è primo azionista, avendo infatti un pacchetto di azioni pari al 15% del capitale sociale.
La situazione di Renault
L’azienda francese a fine del mese presenterà un piano strategico che dia qualche indicazione di massima a lei stessa prima e al mercato poi. Una “guidance” che da qui alla fine del 2022 ridisegni target ed obiettivi finanziari e di produzione. Secondo rumors della stampa francese si passerebbe anche per la chiusura di alcuni stabilimenti produttivi. A stare alle parole del Canard Enchainé, Renault nelle intenzioni vorrebbe chiudere quattro siti in Francia. E dovrebbe trattarsi dei presidi di Flins, Dieppe, Choisy-le-Roi e le Fonderies de Bretagne. Tuttavia secondo molti osservatori per lo stabilimento di Flins si dovrebbe trattare solo di una riconversione industriale. Questo stabilimento allo stato attuale costituisce il presidio più grande di Renault. Ha una capacità produttiva di 400.000 veicoli annui (assemblea la piccola elettrica Zoe e la Nissan Micra), e da lavoro a 2.600 persone.
Renault potrebbe scomparire? Qual è il rischio fallimento?
Stessa sorte che del resto dovrebbe toccare anche all’altro partner di Renault, ossia la Nissan. Che sembra taglierà 20 mila posti di lavoro. “Semplice”: il mercato non domanda, le aziende hanno sovrapproduzione in eccesso, quindi tagliano personale e output. Anche Renault si accinge a chiedere prestiti allo Stato , 5 miliardi di euro. Ma al riguardo il ministro Le Maire ha già detto di non essere a disposizione senza precisi impegni. Ossia salvare quanti più posti di lavoro possibili, perché ogni crisi si trascina dietro sempre pesanti implicazioni sociali e occupazionali.
Sempre restando in tema di case automobilistiche in difficoltà, non se la passa meglio Fca. Che non è allineata sulla stessa lunghezza d’onda per quel che riguarda le chiusure. Ma sui prestiti con garanzia dello Stato (italiano), quello si .