Il diabete è una delle malattie più diffuse, caratterizzata da un eccesso di glucosio nel sangue regolato dall’insulina.
Secondo Humanitas entro il 2030 nel Mondo ci saranno oltre 400 milioni di individui che vivono questa condizione.
Esistono due tipologie di diabete, quello di tipo 1 ed il diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che esordisce in età pediatrica o nell’adolescenza, solitamente entro i 30 anni.
Tuttavia ad essere nettamente più presente nella popolazione colpita è il diabete di tipo 2 chiamato anche “diabete alimentare”.
Questa seconda tipologia a differenza dell’altra si presenta nell’età adulta, dopo i 40 anni e con un decorso piuttosto lento.
Si tratta sostanzialmente di una disfunzione nella corretta secrezione dell’ormone insulina, che peggiora nel tempo comportando diverse serie problematiche.
Come riconoscerlo
L’insulina, come abbiamo accennato, controlla il trasporto del glucosio dal sangue alle cellule.
Proprio qui il glucosio viene impiegato per produrre energia.
Nel diabete di tipo due i sintomi e la malattia insorgono proprio per una cattiva risposta da parte dell’organismo all’azione dell’insulina.
Questo comporta diverse condizioni come la necessità di urinare con frequenza, estrema sonnolenza e spossatezza e l’esigenza di bere spesso.
Tra i sintomi meno frequenti possiamo trovare anche perdita di peso, vista offuscata e talvolta candidosi nella donna.
Purtroppo, una volta diagnosticato, il diabete non può essere debellato totalmente.
La cura consiste nell’azione combinata di alcuni farmaci e dell’adozione di stili di vita sani, per consentire il mantenimento di buon livelli di glicemia.
Per queste persone sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 prima di altri
Possiamo parlare soprattutto di fattori che ne favoriscono l’insorgenza, tra questi l’età superiore ai 40 anni, sovrappeso e obesità.
Particolarmente dannoso sembrerebbe essere il grasso addominale.
Per questo gli scienziati consigliano di mantenere possibilmente una circonferenza vita inferiore agli 80 cm per le donne ed ai 94 cm per gli uomini.
C’è però una categoria di soggetti che più di altri dovrebbero temere questa condizione.
Per queste persone sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 prima di altri.
Stiamo parlando di chi ha già avuto in famiglia casi di diabete, ed in particolar modo tra i parenti di primo grado, genitori, fratelli o sorelle.
L’ereditarietà e la genetica sembrano essere infatti i principali imputati nel favorire lo sviluppo della malattia.
Saranno dunque queste persone a dover mantenere più alta la guardia, effettuando controlli periodici e conducendo una vita sana ed equilibrata.
Approfondimento
Il vitale controllo di routine raccomandato non solo agli over 65 ma anche ai 40enni