Negli ultimi giorni sono giunte in redazione decine di mail di Lettori interessati a conoscere l’evoluzione del reddito e della pensione di cittadinanza. In vista dell’approvazione della Legge di Bilancio 2021, molti percettori della prestazione si sono rivolti ai nostri Esperti di Fisco per chiedere chiarimenti.
Premettiamo, innanzitutto, che la Legge di Bilancio ancora non è stata approvata dal Parlamento. È stata, tuttavia, approvata la bozza della legge lo scorso 16 novembre dal Consiglio dei Ministri. L’articolo 68 del testo è dedicato proprio al rifinanziamento della misura economica in parola. Per l’anno 2021, il Governo ha previsto un incremento di risorse rispetto all’anno precedente pari a 196,3 milioni di euro. Inoltre, l’erogazione del reddito, è stata estesa fino al 2029. Per ogni annualità successiva al 2021 è, poi, previsto un aumento costante di risorse superiore ai 450 milioni di euro.
I requisiti attuali per ottenere il sostegno economico
Il reddito di cittadinanza è attualmente disciplinato dalla Legge 26/2019,che ha convertito il Decreto Legge 4/2019. I requisiti previsti dalla legge per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza sono i seguenti:
a) avere la cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea;
b) essere residenti in Italia da almeno dieci anni di cui gli ultimi due anni in maniera continuativa;
c) avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 9.360 euro;
d) essere titolari di un patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, ad esclusione della casa di abitazione;
e) essere titolari di un patrimonio mobiliare (conto corrente, titoli) inferiore a 6.000 euro. Sono fatte salve le deroghe previste dalla legge per il numero di componenti del nucleo familiare;
f) non essere in possesso di beni durevoli (autoveicoli e motoveicoli) immatricolati per la prima volta nei sei mesi o nei due anni precedenti alla richiesta.
Reddito di cittadinanza 2021, ecco cosa cambia
Per richiedere la prestazione occorre l’ISEE aggiornato al 2021. La differenza con gli anni precedenti è che il reddito di cittadinanza deve essere dichiarato nell’ISEE.
Tuttavia si ricorda che si tratta di una misura di sostegno. In quanto tale essa, quindi, non concorre alla formazione del reddito dei beneficiari. Essa, infatti, lo ricordiamo, è esente dal versamento delle imposte sulle persone fisiche (IRPEF).
Stretta sulle verifiche reddito di cittadinanza 2021, ecco cosa cambia
L’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza e l’INPS, grazie a un lavoro coordinato, collaboreranno per incrociare le banche dati. Lo ha annunciato il Viceministro dell’Economia, Laura Castelli. Dal 31 gennaio 2021 avranno luogo i controlli per le spese effettuate a partire da agosto 2020. Da settembre 2021, invece, saranno operate le verifiche relative al primo semestre dello stesso anno.
Sono previste, infine, decurtazioni per coloro che tendono a risparmiare sui proventi del reddito o della pensione di cittadinanza. Lo ha reso noto l’INPS nel Messaggio 2975 con cui ha ribadito che la finalità della misura è il contrasto alla povertà.