Compromesso tedesco in extremis? Italia salva?
L’Ecofin ha finalmente varato “a maggioranza qualificata”, quindi non assoluta, il testo che contiene le regole del Recovery Fund presentato dalla presidenza tedesca.
L’Ecofin è il consiglio europeo di economia e finanza.
Questo organismo è responsabile delle politiche UE in tre settori principali: politica economica, questioni e problematiche relative alla fiscalità generale e regolamentazione dei servizi finanziari.
Le sue riunioni avvengono una volta al mese.
Questa intesa è fondamentale per accelerare il negoziato con tutti i paesi UE.
Recovery Fund, finalmente buone notizie per l’Italia?
In tal modo nel primo semestre 2021 le risorse impegnate dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, essere messe a disposizione.
Per una volta tanto, i paesi “frugali” sono stati messi all’angolo, e questo grazie alla posizione tedesca che è andata avanti nella sua proposta.
In particolare l’Olanda, che tira le fila dei paesi con i conti in regola, non ha potuto riaprire il testo inserendo eventuali raccomandazioni o obblighi precisi.
Il ruolo dell’Olanda
Ricordiamo che l’Olanda ha il al migliore rapporto debito/PIL, una assistenza sanitaria tra le più efficienti del mondo e il sistema previdenziale migliore del globo. La sostenibilità è praticamente infinita, secondo uno studio recente di Melbourne Mercer Global Pension Index.
Anche se con varie critiche, Irlanda, Lussemburgo e Polonia hanno accettato il testo presentato dai tedeschi.
Il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha confermato, che questo accordo prevede “tempi certi” nell’erogazione dei fondi e soprattutto non contiene poteri di veto rispetto ai futuri pagamenti.
Il 10% dei fondi sarà dato in base agli importi stabili per i vari paesi UE e la sua erogazione è prevista nel primo semestre 2021.
Secondo le stime del ministro dell’economia italiano Gualtieri, le somme che saranno messe a disposizione per l’Italia dal programma Next Generation EU, ammonteranno a 25 miliardi per l’anno 2021, 37,5 miliardi per il 2022 e alla considerevole cifra di 41 miliardi per il 2023.
Dopo tale data le risorse scenderanno ma comunque vari miliardi saranno erogati fino al 2026.
Il Ministro ha assicurato che l’Italia richiederà esclusivamente sovvenzioni, per fare in modo di limitare il ricorso al rinnovo dei vecchi prestiti e/o a prestiti aggiuntivi.
Queste sovvenzioni saranno indirizzate soprattutto a limitare il ricorso a nuovi prestiti che ovviamente incidono sul debito generale dello stato.
Tutte le sovvenzioni saranno veicolate per finanziare investimenti pubblici e privati “aggiuntivi”.
Le sovvenzioni, ha assicurato, verranno utilizzate per sostituire l’emissione dei Titoli di Stato e risparmiare sugli interessi.
Per concludere, riguardo al Recovery Fund, potrebbero esserci finalmente buone notizie per l’Italia. Prendiamo atto di quanto riferito dal Ministro e speriamo e che almeno una volta che questo volume di capitali sia ben speso e non indirizzato verso i soliti scopi clientelari.
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