Recessione o ripresa per l’Europa?

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Ci sarà una recessione in area euro?

La  BCE e FED hanno fatto aumentare anziché diluire i dubbi sul futuro economico di Europa e Stati Uniti d’America.

Evidenti le preoccupazioni per il forte rallentamento in corso in area UE, così come i timori di Powell e soci che il ciclo USA non possa durare in eterno.

Recessione: la FED si è mossa preventivamente

Per fare una analisi corretta è giusto precisare che le mosse della FED sono di natura preventiva rispetto a quelle registrate in Europa tramite la BCE.

In America il ciclo economico viaggia ancora vicino ai picchi di eccellenza del 2019.

Qualche dato meno brillante si è visto ma nulla di nemmeno paragonabile ai brutti dati macro emersi ultimamente in Europa.

La FED si è mossa in via preventiva annullando i rialzi dei tassi previsti per il 2019 preoccupata dalla pessima reazione delle borse all’annuncio dicembrino di un 2019 all’insegna della stretta monetaria.

La BCE sempre fuori tema o in ritardo

La BCE che, con la sua mossa di un QE ristretto ai titoli distato, di fatto non ha mai ottenuto il pieno superamento della crisi con dati economici di crescita diffusa.

In Europa si è dunque sempre dovuto ragionare su dati macro ben più critici rispetto a quelli degli USA.

Tra l’altro solo quando anche la “teorica” locomotiva tedesca si è mostrata in chiaro affanno la BCE ha deciso di darsi finalmente una mossa.

Peccato che ancora una volta tutte le energie della Banca Centrale europea siano e saranno canalizzate verso il sistema bancario e non direttamente verso l’economia reale.

Recessione: un’ Europa ostaggio delle banche

Così facendo, ancora una volta, la risposta al quesito del titolo starà nella capacità delle banche di attivarsi.

Saranno capaci le banche dell’Europa di realmente finanziare le aziende e le famiglie?

La risposta a questo quesito è ancora fonte di dubbi…

E’ probabile che alla lunga assisteremo a una vera ripresa anche in Europa anche grazie alle manovre dei singoli governi.

Ma gli effetti immediati sono più facili da ottenere quando il ciclo parte da livelli ben più alti come invece è oggi in Europa.

Ci troveremo dunque ad affrontare una fase anomala con dati macroeconomici contraddittori nel contesto di mercati azionari comunque sostenuti dalla grande liquidità disponibile.

Borse su cui assisteremo a fenomeni di volatilità ma che difficilmente innesteranno movimenti ribassisti di medio o lungo termine.

Anche in presenza di segnali recessivi qua e là…