Nonostante il segno più sulla maggior parte dei mercati europei, non sembrano essersi spente le paure circa l’arrivo di una possibile recessione.
La panoramica sui mercati
L’indice italiano qualche minuto dopo le 13 vedeva un rialzo dell’1,09%. Lo spread tra Bund e Btp si è fissato a 248 punti mentre il rendimento del decennale europeo arriva a 2,68%. Parigi orbita in area 0,9% e il Dax di Francoforte a 0,55%. In tutto questo continua l’immobilismo anche per il cross EUR/USD a quota 1.13381.
Recessione: la paura arriva dai dati macro
Tutto in positivo, ma allora perché si parla di recessione? Un paradosso? Solo in apparenza. I dati macro dell’eurozona riguardanti l’attività manifatturiera e l’area dei servizi a gennaio sono risultati inferiori alle attese. Nello specifico l’indice Purchasing managers’ index a gennaio si è attestato sui 50,7 punti, mai così basso dal luglio 2013. Vera e propria doccia fredda se si pensa che a dicembre era 51,1 punti. Una pesantezza che in alcune zone dell’Europa, come ad esempio la Francia potrebbe essere ancora più forte. Il timore è quello di scendere al di sotto della soglia spartiacque dei 50 punti, soglia che conclama ufficialmente la recessione.
Recessione che, stando ai numeri e alle considerazioni di FMI, Bankitalia ed Eurostat, sarebbe ormai imminente. E per l’Italia già in atto. Troppo forte la pressione del debito pubblico l secondo in Europa dopo quello greco. Troppe le indecisioni sul fronte politico con azioni di riforme ancora limitate per il risanamento dei conti.
Piazza Affari
I mercati se ne sono accorti e oggi sono partiti con la speranza di una Bce ancora più colomba. L’attesa è per la conferenza stampa di oggi pomeriggio. Il governatore della Bce potrebbe infatti rivelare una strategia ancora più cauta del previsto sul fronte finanziario. In altre parole, il famoso Quantitative Easing che ha accompagnato le borse per quasi 7 anni, potrebbe continuare. In qualsivoglia modo.
Le attese sulla Bce
L’acquisto di asset da dicembre è chiuso ma i tassi resteranno bassi ancora fino all’estate. Un eventuale peggioramento del quadro macro potrebbe rafforzare le paure di una recessione. Da qui la possibilità di rallentare ulteriormente il processo di normalizzazione della politica monetaria. Senza contare la possibilità di un ritorno delle Ltro, le condizioni finanziarie particolarmente agevolate per le banche e il cui scopo è quello di favorire i prestiti. A tutto vantaggio dell’economia reale. Questo, spiegherebbe, in estrema sintesi, il ritorno del semaforo verde sulle borse.
I valori da monitorare per i mercati europei fino alla chiusura odierna (livelli multidays da monitorare)
Tendenza rialzista
Il movimento in corso verrà archiviato
Ftse Mib Future da chiusure orarie inferiori ai 19.380
Dax Future da chiusure orarie inferiori ai 11.025
Eurostoxx Future da chiusure orarie inferiori ai 3.126
Bund Future da chiusure orarie inferiori ai 164,60
Le chiusure di contrattazione odierna ci daranno molte indicazioni sul futuro dei prossimi giorni.
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