Questo uso dei funghi lascia tutti a bocca aperta. Quando li degustiamo nel risotto o con la polenta, il profumo inebriante di porcini, finferli e champignons non ci spinge a cercare un uso alternativo per sfruttare i miceli in modalità non alimentari. Eppure, a qualcuno è venuto in mente. E i risultati appena lanciati nel settore fashion sono veramente strabilianti. Questo uso dei funghi lascia tutti a bocca aperta. Ecco cosa abbiamo scovato di recente Noi del Team di Esperti Moda di ProiezionidiBorsa.
Quando il micelio va in passerella
Non avremmo mai immaginato di vedere i funghi da passeggio, indossati come qualcosa di davvero chic. Eppure, è così.
Nei giorni scorsi il top brand Hermès ha lanciato una versione della Victoria bag in Sylvania, un pellame creato lavorando il micelio dei funghi (un apparato vegetativo formato da pochi filamenti).
Il nuovo materiale, che compone questa storica e capace borsa, è stato creato dall’azienda californiana MycoWorks, una start up specializzata in materiali alternativi, che ha messo a punto questo pellame grazie alla sua esclusiva tecnologia. La Victoria bag è un modello creato dalla maison francese nel 1997.
Per realizzare la versione vegetale di un pezzo iconico che esprima appieno lo stile Hermès, sono stati necessari tre anni di sperimentazione.
Snaturiamo le sneakers in modo naturale
Le sneakers sono un prodotto artificiale per eccellenza. Finta pelle, gomma e plastica. Ma non quelle biodegradabili nate in Germania col nome Sneature, disegnate da Emilie Burfeind.
Più che a una scarpa somigliano a dei calzini con suole a tacchetto. I calzini sono tessuti con pelo di cane ricavato dagli scarti della toelettatura. C’è un’azienda californiana specializzata da anni nella filatura di questa insolita materia prima.
Invece, per la suola, sono stati utilizzati il micelio dei funghi, una cellulosa a base di canapa e altri scarti agricoli. Sono stati immersi nella gomma liquida per diventare idrorepellenti.
Questo uso dei funghi lascia tutti a bocca aperta
Le sneakers fatte di peli di cane e funghi, che piaccia o no il design, lasciano tutti a bocca aperta, anche per la sostenibilità. Sono interamente realizzate con scarti di lavorazione. Dunque, non richiedono l’impiego di energia per la produzione: ma solo per la trasformazione di tali scarti in prodotti finiti.