Questo record affossa le Borse europee ma a Piazza Affari si scommette sul balzo del 67% di una banca

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Dopo l’avvio positivo della prima seduta della settimana, oggi le Borse hanno avuto una brusca frenata. I mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso per la maggior parte con perdite superiori al punto percentuale. I dati sull’inflazione hanno creato tensione tra gli operatori e l’avvio di Wall Street in calo ha ulteriormente depresso le quotazioni.

L’inflazione in Europa continua a spaventare. Il dato sui prezzi al consumo in Germania pubblicato ieri non è stato, come previsto, di buon auspicio per il dato odierno dell’inflazione l’Europa. Purtroppo, i timori si sono rivelati fondati. L’inflazione nella zona euro a maggio ha fatto un altro balzo in alto, toccando un valore superiore alle attese. L’indice del costo nella vita nell’area euro è salito al record dell’8,1%, contro il 7,4% di aprile.

Questi valori creano apprensione tra gli operatori perché fanno ipotizzare una stretta vigorosa sui tassi già dalla riunione di luglio. Adesso alcuni analisti ipotizzano che la Banca centrale europea possa esordire con un primo rialzo dei tassi dello 0,5%.

Anche in Italia le cose non vanno molto meglio, per quanto riguarda quella che può essere definita la tassa occulta. A maggio l’inflazione in Italia è salita al 6,9% su base annua contro il 6% dello scorso mese. Per trovare un livello più alto occorre ritornare al marzo 1986, quando toccò il massimo del 7%.

Per fortuna, ci consoliamo con il dato preliminare del PIL. Secondo l’ISTAT il dato di crescita acquisito del primo trimestre è stato del 2,6%. In pratica, se il prodotto interno lordo non crescesse più da qui alla fine dell’anno, comunque il PIL annuale sarebbe del 2,6%.

Questo record affossa le Borse europee ma a Piazza Affari si scommette sul balzo del 67% di una banca

La notizia del PIL, purtroppo, ha inciso poco sull’andamento dei prezzi di Piazza Affari. Il dato del costo della vita ha pesato anche sulla Borsa italiana, che ha chiuso in calo dell’1,2%. L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha chiuso le contrattazioni a 24.505 punti. Se la Borsa è scesa, invece è salito lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi. Il differenziale ha toccato nuovamente i 200 punti e solo oggi è salito del 3,5%.

Le vendite sul listino italiano hanno colpito quasi tutte le blue chips, solamente quattro titoli sui maggiori 40 hanno chiuso in rialzo. Brillano Telecom Italia e BPER Banca con rialzi rispettivamente del 2,9% e dell’1,7%.

Un’analisi della società finanziaria francese Exan ha spinto gli operatori professionali ad acquistare BPER. Secondo gli analisti francesi, la banca italiana dovrebbe valere 3,2 euro ad azione. Oggi il titolo ha chiuso a 1,91 euro e i prezzi dovrebbe salire del 67% dei valori attuali per raggiungere il target indicato.

Telecom prosegue il suo recupero iniziato qualche giorno fa. Oggi il titolo ha chiuso a 0,29 euro. Negli ultimi cinque giorni l’azione ha guadagnato più del 9%.

L’inflazione al galoppo non ha aiuta le Piazze europee, anzi, questo record affossa le Borse. Alla fine della seduta in Europa l’Euro Stoxx 50 ha perduto l’1,4%. La Borsa tedesca è scesa dell’1,3%, Parigi ha perduto l’1,4% mentre Londra ha chiuso in lievissimo rialzo.

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