Il pane è un alimento essenziale per la nostra alimentazione. Nonostante sia composto solo da farina, acqua, sale e lievito, possiede numerose proprietà nutritive per il nostro organismo.
È ricco di carboidrati complessi, proteine vegetali, vitamine, sali minerali e contiene pochissimi grassi.
Tuttavia esiste un tipo di pane molto particolare, che deriva dalla tradizione contadina e che ha un ridotto indice glicemico: la frisella. Come vedremo nel corso dell’articolo, infatti, questo pane davvero povero è consigliato dai nutrizionisti per la sua incredibile digeribilità.
Le friselle
Come ben sappiamo, la frisella è un prodotto da forno tipico delle cucine del Sud Italia, consumato soprattutto d’estate.
Contiene gli stessi ingredienti del pane, ma l’unica differenza sta nel tipo di cottura. Infatti, le friselle dopo la prima cottura vengono tagliate a metà e poi biscottate, cioè cotte due volte all’interno del forno.
Ciò che si ottiene sostanzialmente è un pane duro, che un tempo costituiva la principale fonte di sostentamento di tante famiglie contadine.
Infatti, la vera rivoluzione in cucina è questo incredibile tipo di pane che si conserva per tantissimo tempo e può essere utilizzato in modi impensabili.
Questo pane davvero povero è consigliato dai nutrizionisti per la sua incredibile digeribilità
Date le sue incredibili proprietà nutritive, i nutrizionisti sono concordi nell’inserire le friselle in alcuni tipi di diete.
I valori nutrizionali cambiano in base alle farine utilizzate (orzo, grano duro, integrale), però parliamo comunque di un alimento privo di grassi e molto digeribile.
In 100 grammi di friselle troviamo 69 grammi di carboidrati, 11 grammi di proteine, 1-2 grammi di grassi. L’apporto calorico si aggira intorno alle 330 kcal.
In teoria, 100 grammi di friselle contengono gli stessi valori nutrizionali di 100 grammi di pasta o riso.
Quindi stiamo parlando di un alimento che se accompagnato con altri condimenti, costituisce un vero e proprio pasto completo.
Si possono consumare nella maniera più classica, dopo averle immerse nell’acqua, andando a condirle con pomodoro, olio, origano e del tonno.