Questo magico parco vicino a Torino è perfetto per godersi gli ultimi giorni di settembre

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I giorni autunnali sono perfetti per visitare i borghi della nostra bella penisola. Infatti questo è il periodo ideale per visitare le cantine e per provare a cimentarsi nella divertente esperienza della vendemmia. Un’altra attività da non perdersi è semplicemente il contatto con la natura. Per questo oggi andiamo alla scoperta di una chicca che non tutti conoscono. Infatti questo magico parco vicino a Torino è perfetto per godersi gli ultimi giorni di settembre. Vediamo insieme di cosa si tratta e perché vale la pena andare a visitarlo.

Questo magico parco vicino a Torino è perfetto per godersi gli ultimi giorni di settembre

Stiamo parlando del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand (o semplicemente “Salabertano”). Questa meraviglia naturalistica è situata nella Val di Susa, ma appartiene alla Città Metropolitana di Torino. Il suo doppio nome è dovuto a ragioni storiche. Infatti, prima del trattato di Utrecht del 1713 era un territorio appartenente al Delfinato, e quindi alla giurisdizione francese. Successivamente è stato ceduto poi ai Savoia.

Il suo territorio si estende per quasi 40 km e comprende numerose frazioni. Al suo interno si può contare una ricchissima flora vegetale che comprende più di 600 esemplari fra cui l’abete rosso. Questa specie vegetale è considerata molto rara in queste zone. Questo periodo è uno di quelli ideali per visitarlo, compreso poi il mese di ottobre, per ammirare il cambiamento della natura. Se invece si volessero avere altre idee per vedere questo spettacolo abbiamo un altro consiglia. Ecco questi tre luoghi fatati da visitare fra settembre e ottobre per godersi il foliage e i colori dell’autunno.

Cosa vedere negli immediati dintorni

Data la sua vicinanza con la capitale sabauda, consigliamo di recarsi nel capoluogo piemontese. Le attrattive da visitare qui sono innumerevoli e non si fermano solo al Museo del Cinema e a quello Egizio. Sono anche imperdibili infatti il Parco del Valentino, il Centro di antropologia criminale dedicato agli studi di Cesare Lombroso. Uscendo dalla città si possono anche visitare la Versailles nostrana, ovvero la reggia di Venaria e l’imponente Sacra di San Michele. Questo meraviglioso monastero arroccato sul monte Pirchiriano, una volta appartenuto ai padri rosminiani, è infatti uno dei simboli più importanti di tutta la regione. La sua ambientazione suggestiva ha ispirato infatti la stesura del capolavoro di Umberto Eco, “Il nome della rosa”.

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