Alle 16 (ora di Roma) quando negli Stati Uniti è uscito il dato dell’indice della fiducia del Michigan, gli operatori hanno tremato. La fiducia dei consumatori americani a novembre è scesa a 66,8 punti, contro il dato di 71,7 di ottobre. Non solo il valore è calato rispetto al mese precedente, ma è anche il più basso degli ultimi 10 anni. Quando il dato è comparso gli operatori hanno tremato perché hanno immaginato che sul mercato si abbattesse una pioggia di vendite. Invece così non è stato anzi. Gli indici azionari americani, che avevano aperto in leggero rialzo, hanno proseguito la fase di rafforzamento e lo stesso è accaduto in Europa.
Alla fine della seduta nel Vecchio Continente nell’ultima giornata della settimana, i principali indici azionari hanno chiuso in territorio positivo, un po’ a sorpresa. L’indice Euro Stoxx 50 è salito dello 0,3%. L’indice tedesco Dax ha consolidato la sua posizione sopra la soglia dei 16.000 punti, anche se è salito solamente dello 0,1%. Parigi è andata più forte delle altre, infatti ha chiuso in rialzo dello 0,4%, realizzando il nuovo massimo storico. Invece la Borsa di Londra ha perduto mezzo punto percentuale. A Wall Street poco dopo metà seduta tutti e tre gli indici erano in rialzo di circa mezzo punto percentuale.
Questo dato ha allarmato la Borsa ma non questi 3 titoli in forte rialzo
La Borsa di Milano ha messo a segno la terza seduta consecutiva al rialzo. Il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB), l’indice maggiore di Piazza Affari, ha chiuso con un guadagno dello 0,3% terminando a 27.732 punti sui massimi della giornata. Ma non sui massimi dell’anno, perché la rincorsa dei prezzi è cominciata tardi. Purtroppo il rush finale dei prezzi non è bastato a realizzare il record annuale. Infatti la Borsa fino all’ora di pranzo si è mossa attorno alla parità. I prezzi hanno iniziato a rafforzarsi in prossimità dell’apertura della Borsa USA, proseguendo nel rialzo fino alla chiusura senza badare il dato macroeconomico statunitense.
Questo dato ha allarmato la Borsa ma non questi 3 titoli in forte rialzo. Infatti Pirelli e Azimut che hanno chiuso con guadagni superiori al 3%. Anche Ferrari è tornata a crescere con un rialzo del 2%. Il titolo si è portato nuovamente vicino al massimo storico.
Sul paniere dei titoli a maggiore capitalizzazione 23 azioni hanno chiuso in rialzo e 17 in calo. Tredici azioni hanno chiuso con un guadagno superiore al punto percentuale a dimostrazione che sulla nostra Borsa sta crescendo l’interesse degli operatori. L’interesse non è concentrato su pochi titoli e quindi su pochi temi ma diffuso sulle azioni più importanti.
Il rialzo di Piazza Affari avrebbe potuto essere più cospicuo se le banche non avessero frenato il mercato. Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM e BPER Banca hanno chiuso in calo anche se con perdite inferiori al punto percentuale.
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