Un detto riporta che la paura fa 90, ma oggi a Piazza Affari la paura ha fatto 1,90. Oggi il rendimento percentuale che ha raggiunto il BTP decennale ha toccato l’1,90%, toccando il valore massimo dal maggio del 2020. L’ipotesi che la BCE possa aumentare i tassi di interesse entro la fine dell’anno, ha spinto le vendite sui nostri titoli di Stato. Questa possibilità ha provocato anche un ennesimo rialzo dello spread, che è arrivato a 156 punti base.
La Borsa di Milano oggi è stata la peggiore in Europa, registrando la terza giornata negativa consecutiva. Il bilancio della seduta è ancora più pesante e preoccupante considerando che gli altri principali listini europei hanno chiuso in rialzo. L’indice Euro Stoxx 50 è salito dello 0,8% mentre la Borsa tedesca ha guadagnato lo 0,7%. Anche la Borsa inglese è salita dello 0,7% mentre il listino di Parigi ha guadagnato lo 0,8%. Invece la Borsa di Madrid ha chiuso in ribasso dello 0,3%.
Questi titoli e la paura di questa possibilità hanno zavorrato la Borsa di Milano, oggi la peggiore in Europa
Non è casuale che la Borsa di Madrid e quella di Milano abbiamo chiuso in calo, uniche tra i principali listini. Il possibile rialzo dei tassi d’interesse danneggerebbe le economie con il debito pubblico più alto, proprio quelle di Italia e Spagna, insieme alla Grecia. Ma oggi il calo della Borsa di Milano è stato molto superiore di quello dell’indice iberico Ibex 35. Al termine della seduta il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha perso oltre 1 punto percentuale, chiudendo a 26.328 punti. La Borsa italiana ha ceduto più terreno perché gli operatori ritengono il debito pubblico italiano più a rischio rispetto a quello spagnolo. Infatti il differenziale tra i rendimenti dei titoli decennali spagnoli e tedeschi oggi è arrivato 88 punti. Mentre abbiamo visto che quello italiano oggi ha toccato i 156 punti.
I titoli dell’energia e delle utility hanno zavorrato l’indice di Piazza Affari. Oggi 30 titoli su 40 del paniere delle azioni a larga capitalizzazione hanno chiuso in negativo e 9 con perdite superiori al 2%. Addirittura Hera e Diasorin hanno perso oltre il 4%. Ma il rischio di aumento dei tassi si è fatto sentire anche su Snam che ha ceduto il 3,1%. Un downgrade dell’agenzia Fitch, che ha rivisto al ribasso il rating di Enel, ha mandato al tappeto il titolo che ha perso il 3,1%.
Nel generale ribasso invece svetta al rialzo un bancario
Utility, energia ed il possibile rialzo dei tassi hanno mandato in rosso il listino. Questi titoli e la paura di questa possibilità hanno spinto gli operatori alla prudenza in Piazza Affari. Così solo un quarto delle azioni che compongono l’indice Ftse Mib ha chiuso in positivo. Gli operatori hanno comprato Intesa Sanpaolo che ha guadagnato l’1,8% ed è stata la migliore tra le blue chips. Il titolo oggi ha probabilmente goduto del giudizio positivo della società di analisi Equita, che ha consigliato l’acquisto dell’azione.
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