A partire dal 2021 riprenderà il finanziamento del Fondo per alcuni commercianti che aveva subito uno stop dall’INPS a causa della scarsità di fondi. Si tratta del noto bonus commercianti che riguarda coloro che hanno cessato la propria attività commerciale e si apprestano al pensionamento. I Tecnici di ProiezionidiBorsa illustrano nei dettagli chi saranno i coinvolti nella ripresa del rilascio dei sussidi.
Riprendono i pagamenti per gli indennizzi del bonus commercianti sospesi a causa dell’assenza di fondi
La nuova Legge di Bilancio prevede che per l’anno 2021 l’indennizzo che spetta ai commercianti che hanno cessato l’attività sarà a carico dello Stato. Dall’anno 2022, invece, l’erogazione degli indennizzi sarà condizionata da un rincaro sui contributi degli iscritti alla Gestione speciale dei commercianti. Come molti sapranno, il bonus rappresenta un anticipo sulla pensione a causa della cessata attività per i commercianti iscritti alla Gestione IVS.
Per ulteriori approfondimenti sugli specifici beneficiari, è possibile consultare la pagina qui. Questi titolari di Partita IVA riceveranno un indennizzo INPS da 513 euro circa al mese come abbiamo detto, ma vediamo nello specifico i dettagli. Le domande che erano pervenute successivamente al 30 novembre 2019 avevano subito un blocco dall’INPS per assenza di risorse disponibili. Questo è quanto si legge nel messaggio INPS n. 2347/2020.
Secondo quanto specificava l’Istituto di Previdenza Sociale, le domande pervenute successivamente alla suddetta data non avevano trovato accoglienza a causa dello squilibrio economico creatosi. A tal ragione, l’INPS lasciava in stand-by tali domande in attesa di un adeguamento all’aliquota contributiva. Al momento, la Legge di Bilancio 2021 prevede tale aumento relativo all’aliquota che passerà allo 0,48%. Questo si traduce in un passaggio dall’aliquota attuale pari al 24,09% al 24,48% dall’anno 2022. In tale maniera sarà possibile sbloccare lo stallo relativo agli indennizzi bloccati.
Come funziona la misura e chi riguarda
Questi titolari di Partita IVA riceveranno un indennizzo INPS da 513 euro circa al mese nei casi che interessano chi riconsegna la licenza al Comune. La misura spetta a specifici commercianti che hanno cessato definitivamente la loro attività e provvedono alla cancellazione dalla Camera di Commercio e al registro REA. Essi potranno ricevere un assegno mensile di 513 euro circa al mese corrispondente al trattamento minimo di pensione. Tale sussidio, che aveva già visto la luce con il D.Lgs. 207/1996, è stato diverse volte prorogato ed esteso nel tempo fino a diventare strutturale. L’aumento dei versamenti dei contributi sarà una naturale conseguenza per dare sostegno al Fondo e far ripartire il bonus ai commercianti.
A tal riguardo, specifichiamo che il sussidio è disponibile per quei commercianti che cessano definitivamente l’attività e rispettano i seguenti requisiti: età anagrafica superiore a 62 anni per gli uomini e superiore a 57 anni per le donne. Inoltre, essi dovranno risultare iscritti per almeno 5 anni, dal momento della cessazione, alla gestione dei contributi per gli esercenti di attività commerciali INPS.
Non è necessario che il quinquennio sia continuativo, ma è un requisito indispensabile al momento della cessazione e deve riguardare l’attività indennizzabile. Ecco quando questi titolari di Partita IVA riceveranno un indennizzo INPS da 513 euro circa al mese.