Le Borse europee continuano a fare fatica e anche ieri hanno vissuto una seduta incolore. Per capire quale male sta colpendo le Piazze azionarie del Vecchio Continente possiamo fare un utile esercizio. Possiamo confrontare l’andamento nell’ultimo mese degli indici azionari europei ed americani. Questo confronto potrebbe aiutarci a capire quanto la guerra in Ucraina stanno impattando sui mercati azionari di qua e di là dall’Oceano. Il risultato potrebbe stupire.
Queste sono le Borse che hanno perso con la guerra. Iniziamo col misurare la performance dell’indice maggiori di Piazza Affari nell’ultimo mese. Dal 23 febbraio al 24 marzo l’indice Ftse Mib ha perduto il 7%. L’indice europeo Euro Stoxx 50 ha perduto qualcosa di meno. Il paniere delle 50 azioni più capitalizzate dei mercati europei ha perduto il 4% circa.
Adesso andiamo a verificare la performance dei prezzi dei due maggiori indici azionari Usa sempre nell’ultimo mese. L’indice di Wall Street S&P 500 dal 23 febbraio al 24 marzo ha guadagnato il 4,5%. Il Nasdaq, l’indice tecnologico statunitense, ha fatto ancora meglio. Nell’ultimo mese questo mercato ha guadagnato oltre il 5%.
Da questi dati si evince chiaramente come l’impatto della guerra sia più forte sui mercati azionari europei che su quelli americani. Perché l’impatto della Guerra è più deciso sull’Economia UE e molto più debole su quella USA. Basti pensare solamente quanto sia penalizzante la dipendenza dell’economia europea dalle materie prime energetiche della Russia.
Invece le prospettive della crescita economica negli Stati Uniti sono rosee. Nell’ultima settimana le richieste dei sussidi di disoccupazione hanno toccato un livello minimo dal 1969. A marzo l’indice PMI negli Stati Uniti è salito mentre nell’Eurozona è calato.
Queste sono le Borse che hanno perso con la guerra ma cosa potrebbe accadere adesso a Piazza Affari?
Nell’ultimo mese gli operatori professionali hanno investito meno sui mercati europei e sono tornati a comprare a Wall Street per i motivi sopra indicati. Gli investitori in questo momento stimano che nei prossimi mesi la crescita delle aziende europee sarà inferiore rispetto a quella delle aziende americane. La buona salute dell’economia statunitense spinge gli acquisti a Wall Street. Invece la paura della stagflazione frena le Borse europee che ieri hanno chiuso attorno alla pari.
Nell’ultima seduta l’indice Ftse Mib ha chiuso a in rialzo dello 0,4%, terminando a 24.401 punti. Ancora una volta la soglia dei 24.500 punti ha resistito. I prezzi hanno avuto un andamento piatto durato quasi tutta la giornata. Nel pomeriggio, dopo l’avvio spumeggiante di Wall street, il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha fatto una puntata sopra 24.500 punti per poi tornare a scendere immediatamente.
Oggi Piazza Affari potrebbe anche sorprenderci: se l’indice maggiore della Borsa italiana superasse i 24.500 punti potrebbe portarsi fino a 24.800 punti. Tuttavia l’ultima seduta della settimana in genere non è favorevole agli acquisti.
Ma il nostro listino potrebbe anche scendere. È importante che i prezzi si mantengano sopra la soglia dei 23.800 punti. Una discesa sotto questo livello potrebbe fare scendere le quotazioni fino a 23.500 punti.
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