Queste pensioni potrebbero essere cancellate: c’è anche la tua?

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In questo articolo vogliamo parlare di chi svolge attività lavorativa in paesi dello Spazio Economico Europeo. Approfondiremo le attività lavorative dette marginali svolte in questi Paesi e i relativi contributi previdenziali. Gli esperti di Proiezionidiborsa hanno recentemente analizzato le prospettive per chi andrà in pensione dal 2023 in avanti. Vediamo ora in quali casi i contributi versati non saranno utilizzabili.

Definiamo prima di tutto le attività lavorative marginali. Queste coprono meno del 5% del normale orario di lavoro e della retribuzione. L’articolo 14 del Regolamento Europeo n. 987/2009 stabilisce che per queste attività vale la legislazione del Paese di residenza. Con il messaggio numero 2729/2020, l’INPS ha ribadito quanto già sostenuto dal Ministero del Lavoro in sede giudiziale. I contribuenti italiani che svolgono attività lavorative marginali in un paese SEE o in Svizzera, non otterranno l’accredito dei relativi contributi. L’Ente Previdenziale ha specificato che per attività marginale si intendono le attività svolte all’estero contestualmente all’impiego principale in Italia.

L’obbligo di comunicazione

Il messaggio 2729/2020 specifica che il lavoratore deve dare comunicazione all’INPS circa l’attività marginale svolta in un paese SEE. Chiarendo di essere l’autorità designata dallo Stato italiano e disponendo così la propria competenza esclusiva in materia. Sarà quindi l‘INPS a rilasciare la certificazione A1, necessaria a chiarire alle autorità degli altri paesi la competenza della legislazione italiana. Il Paese ospitante potrebbe comunque aver accreditato la contribuzione obbligatoria nei propri registri. In questo caso l’INPS provvederà a comunicare al lavoratore il non riconoscimento di detto accredito. Non sarà quindi possibile procedere alla totalizzazione comunitaria. E queste pensioni potrebbero essere cancellate: c’è anche la tua? Ricordiamo che queste regole sono valide anche per chi percepisce la Naspi e si reca all’estero per svolgere lavori configurabili come marginali.

Queste pensioni potrebbero essere cancellate: c’è anche la tua?

L’INPS ha provveduto ad emanare il messaggio al fine di chiarire il rapporto con la legislazione tedesca. La Germania, infatti, riconosce un intero mese contributivo anche a brevissimi contratti di lavoro subordinato.
L’ordinamento tedesco consente di valorizzare a fini pensionistici fino a 8 anni di formazione scolastica svolta prima dei 25 anni. In questo modo, alcuni cittadini italiani, hanno ottenuto l’anticipo del trattamento pensionistico in Italia. L’INPS specifica che, alla luce di quanto esposto, provvederà al riesame di trattamenti pensionistici già definiti. Non consentirà in futuro il riconoscimento di periodi di attività marginale svolti in altri Paesi.