Quel concetto errato di salute che spesso ci fa ammalare

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La nostra cultura ha portato ad un cambiamento profondo del concetto stesso di salute, che sembra emergere solo in concomitanza della malattia. Una condizione patologica è ad esempio affrontata in relazione alla cura dei sintomi e delle cause, lì quando è possibile. I tempi di cura e di guarigione sono poi accelerati, grazie agli effetti tempestivi prodotti da molecole studiate in laboratorio. La scienza, infine, ci ha permesso di conoscere molto nel dettaglio il funzionamento del nostro organismo e di superare un gran numero di malattie.

Questo immenso progresso medico-scientifico ha tuttavia un piccolo, grande limite. Ossia ci ha condotti all’idea di dover affrontare il tema salute solo quando nel nostro corpo qualcosa non va come invece dovrebbe. Vediamo quindi in che consiste quel concetto errato di salute che spesso ci fa ammalare.

Ieri e oggi

Nell’antichità sopravviveva chi era fisicamente forte, prestante, allenato. E in certo senso, questi fattori costituivano i presupposti di base per l’espletamento della quasi totalità delle attività quotidiane. Oggi la meccanizzazione, gli automatismi, e in ultimo la robotica, hanno sostituito l’impiego della forza lavoro nel senso più fisico del termine. All’uomo moderno viene più spesso chiesto di essere prestante nelle performance intellettive, conoscitive, mentali e professionali.

Cosa scaturisce da questi cambiamenti?

I ritmi di vita sono talmente elevati che non c’è più il giusto tempo da dedicare all’ascolto profondo di noi stessi e del nostro funzionamento. Questo discorso vale sia dal punto di vista fisico, che mentale e psicologico. In sostanza ci si conosce poco e non in profondità. Non si presta attenzione alla nostra unicità e peculiarità, ma quasi esclusivamente si bada alla qualità delle nostre performance.

La conseguenza più ovvia di questo nuovo paradigma di cose è la maggiore fragilità umana. Ossia dinnanzi al più piccolo sintomo, che possa essere una febbre, un mal di gola, un mal di pancia, immediatamente si ricorre ad un farmaco. Viviamo infatti in un’epoca in cui si rende impellente la cura. Il fine è infatti quello di eliminare subito, sul nascere, qualunque sintomo che potrebbe rallentare la nostra produttività.

Quel concetto errato di salute che spesso ci fa ammalare

Ne consegue che l’attenzione è improntata esclusivamente alla nostra capacità di portare a casa le giornate cosi come erano state concepite. Programmate a priori. Ossia piene zeppe di cose da fare, e il cui rispetto delle incombenze non ammette deroghe o eccezioni alcuna.

Ci si dimentica così degli altri aspetti che fanno parte della nostra persona come entità complesse, e che finiscono prima o poi per soccombere. Per ammalarsi. Un esempio su tutti è dato dal sistema immunitario, il cui indebolimento comporta gravi conseguenze fisiche. Ma i suoi effetti negativi possono estendersi anche ai disagi della mente, dell’animo e della psiche. Come correre ai ripari?

La risposta a tale quesito apre la porta a scenari di ben più ampia portata, che meritano un’attenzione e un approfondimento tutto speciale. Ci riserviamo pertanto di ritornare a breve sull’argomento e di rispondere, col giusto dettaglio, a questo vasto quesito.