A cura di Gian Piero Turletti,
autore di Magic Box in 7 passi e di PLT
Come è messa l’economia tedesca?
Questo articolo non si propone di definire il trend di Wall street o di proiettare le future dinamiche dei corsi azionari statunitensi in base ad analisi tecniche o cicliche.
Viene invece definito il p/e di equilibrio che gli indici dovrebbero presentare, per rapportarlo con il p/e attuale, al fine di definire livelli di premio o di sconto rispetto al fair value.
Per definire quest’ultimo, useremo il modello econometrico, denominato fed model modificato.
Operativamente, si tratta di dividere il numero 1 per il tasso dei bond decennali, incrementato di un 5 per cento, come premio per il maggior rischio azionario, ed espresso in forma decimale.
Il tasso del bond decennale è 2,85 per cento, quindi aggiungendo un 5 per cento diviene 7,85, che espresso in forma decimale scriveremo 0,0785.
Da qui il nostro calcolo diventa 1/0,0785, da cui 12,73.
Il p/e di equilibrio è quindi 12,73.
Invece il p/e di alcuni principali indici è:
Dow Jones 23,25
Nasdaq 100 26,10
S & P 500 24,30.
Come si nota un generale livello di quotazione a premio di circa il 100 per cento.
Questo significa che, rispetto agli attuali dati di bilancio, le aziende presenti nel paniere di tali indici dovrebbero più o meno raddoppiare i propri utili, per far tornare in equilibrio i p/e degli indici di cui fanno parte.
Tale indicazione potrebbe essere utile per comprendere quali potrebbero essere le prospettive della borsa a stelle e strisce.
Probabilmente, a prescindere, come dicevo, da analisi tecniche o cicliche, il potenziale di rialzo è quasi nullo, anzi dovremmo parlare, almeno teoricamente, di potenziale ribassista.
I corsi potrebbero però continuare ad oscillare in laterale invece di scendere, in attesa che il tempo faccia riacquisire ai bilanci aziendali quella parte di utili necessaria a riportare la situazione in equilibrio, ma questa è solo un’opinione basata sull’ analisi fondamentale, a prescindere da altre metodologie previsionali.