Quanto vale Wall Street dopo il crollo e in attesa delle trimestrali?

Wall Street

Da qualche ora, con l’apertura dei mercati USA, in tanti ci si chiede quanto vale Wall Street dopo il crollo e in attesa delle trimestrali? L’S&P500 ha da pochi giorni chiuso la migliore ottava dall’inizio dell’anno, e pari a uno splendido +12%. Poi si è avviata verso toni decisamente più soft in attesa di saperne di più sui bilanci del primo trimestre 2020. Simile alla stagione dei saldi, infatti, chi si occupa di Borsa e mercati finanziari vive con trepidazione le settimane delle trimestrali. Perché? Il motivo è presto detto e ruota – a grandi linee – attorno a due considerazioni.

Il perché dell’importanza delle trimestrali

Il dilemma di ogni investitore è sempre quello di capire se il prezzo espresso in quel momento da un certo asset è in linea con il fair value insito nei suoi fondamentali. Tradotto: se l’azione X prezza 10, i dati fondamentali che la riguardano sono allineati con tali valori? O l’analisi del fatturato, delle vendite, delle perdite, degli ordinativi, etc, porterebbero a giustificare un prezzo diverso dall’attuale? E in tal modo sfruttare eventuali disallineamenti? Ma esiste (almeno) un altro secondo motivo. I dati delle trimestrali sono utili anche per capire lo stato i piani prossimi futuri che l’azienda si è data (i c.d. budget). In prospettiva dovrebbero delineare (almeno in teoria) i valori delle stesse azioni a date scadenze future.

I dati offerti da JPMorgan Chase

E così questo pomeriggio è partita la “sagra dei bilanci di periodo” USA, dando vita al dilemma su quanto vale Wall Street dopo il crollo e in attesa delle trimestrali? La prima ad alzare il sipario è stata JPMorgan Chase  (seguiranno a ruota Citigroup e Wells Fargo). I suoi dati sono stati ovviamente influenzati dal Covid-19 e dalle misure restrittive imposte dall’amministrazione USA. Quindi incorporano un’elevata attendibilità di periodo. Scendendo nel numerico, l’utile del trimestre si è attestato a 2,87 mld di $ (ovvero 0,78 per azione) rispetto ai 9,18 del 1° trimestre 2019. Ossia circa -69%.

Quest’ultimo fa riferimento agli utili, ma sul prezzo è solo un -10% rispetto a 12 mesi fa (e -31% rispetto a febbraio 2020). Ora, il calo di tali utili era prevedibile? Secondo gli analisti sì: le stime erano $29,55 mld, ma la società ne ha dichiarati ‘soli’ $29,07, ossia -1,62% rispetto alle attese. Pertanto il titolo dovrebbe scendere per allinearsi agli utili? Sì, e difatti il titolo oggi perde circa il 4%, mentre il Dow Jones sale dell’1,8%.

La view su Wall Street secondo accreditati analisti finanziari

Perché dunque questa divergenza? Una possibile lettura potrebbe essere la “solita”: un conto sono gli indici, un conto sono le singole storie. Secondo accreditati analisti finanziari, i mercati stanno pian pianino iniziando ad avere una visione più positiva sui trend di breve. Perché? Gli esperti di mercati indicano due ragioni: i massicci piani di stimolo (fiscali e monetari) assunti, ma soprattutto l’analisi delle dinamiche dell’epidemia stessa. Il mondo degli investitori è infatti alla ricerca “della” risposta: il mercato ha raggiunto un minimo? Tale per cui potrebbe essere pronto a risalire in maniera consistente? Al momento, continuano gli analisti di Borsa, e fintanto non si avrà una chiara dimostrazione di debolezza, ma solo su timeframe di una certa importanza, gli indici USA non sembrano (a brevissimo) avere intenzione di stornare.

Wall Street e il dilemma del suo valore

Bisogna scindere l’euforia dall’analisi dei dati. La prima è un elemento personale e poggia, essenzialmente, sulle proprie convinzioni. Appunto, sulle proprie credenze e/o vision. Che non è detto coincidano con una sana e obiettiva lettura dei mercati. E cercare invece di essere freddi di fronte a quel quanto vale Wall Street dopo il crollo e in attesa delle trimestrali? Ci si baserà sulle prime trimestrali per capire. Ad esempio gli operatori newyorkesi hanno stimato in un -15% la caduta degli utili per azione per l’anno in corso. Tuttavia abbiamo visto come IPMorgan abbia fatto decisamente peggio. A onor del vero va aggiunto che la banca (come del resto ha fatto anche Wells Fargo) ha deciso di stanziare in anticipo fieno in cascina per inevitabili perdite future. Sappiamo infatti che i fallimenti dell’economia reale incideranno poi a cascata anche sui bilanci  delle banche.

La situazione sarà comunque abbastanza fluida

La situazione sarà tutta in divenire. Di certo non sarà un trimestre d’oro, anzi. l Financial Times ha scritto in questi giorni che per quest’anno i cali dei profitti delle major mondiali potrebbe aggirarsi intorno all’8%. Sarà così? O dovremo ancora rettificare? E se si, in quale direzione? Sia la prudenza la migliore compagna di ogni investitore.

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