Ma è proprio vero che i soldi fermi sul conto corrente diminuiscono e se è così quanto si perde in un anno? Si tratta di perdite di denaro importanti o di somme talmente irrisorie per cui non è affatto necessario preoccuparsi? Chi ha paura di investire i propri risparmi deve comunque temere che alla lunga si riducano tenendoli in deposito presso un istituto bancario? In un altro articolo abbiamo analizzato “5 ragioni per tenere pochi soldi sul conto corrente”.
Ciò perché possiamo confermare con tutta sicurezza che conservare molta liquidità sul conto non è affatto conveniente. Adesso valutiamo in due minuti quanto si perde a tenere i soldi fermi sul conto corrente. I tre fattori che contribuiscono a ridurre il vostro deposito monetario sono le spese di gestione, le imposte e l’inflazione.
Il nostro obiettivo è farvi riflettere su quanto perdereste nel corso degli anni a lasciare molti contanti in deposito piuttosto che usarli in altro modo. Il che non significa necessariamente tentare delle rischiose operazioni di investimento. Più semplicemente esistono altre modalità sicure che consentono al correntista di far fruttare i propri risparmi.
Quanto si perde a tenere i soldi fermi sul conto corrente?
Il risparmiatore italiano che usa il conto corrente come fosse una cassetta di sicurezza spesso non si accorge dell’ammontare delle perdite che subisce annualmente. Fra spese di gestione, versamento di imposte e inflazione l’ammontare dei vostri risparmi subisce una perdita pari al 18%. Una percentuale assai elevata se si considera che il correntista che accantona 10mila euro si ritrova sul conto 8161 euro dopo cinque anni.
Anche chi ha un conto corrente online non può evitare di sostenere dei costi che erodono il capitale che avete in giacenza. Ma avere in deposito i propri risparmi in un istituto bancario online costa meno. A parità di somma accantonata, ovvero di 10mila euro, dopo 5 anni di giacenza si perderebbero 780 euro. Si tratta comunque di somme importanti soprattutto se il vostro obiettivo consiste nel realizzare un piano di accumulo. Vi conviene pertanto affidarvi ad esperti e accogliere con fiducia suggerimenti operativi che vi consentano di sottrarre il denaro dagli inesorabili costi del conto corrente.
A ciò si aggiunga la normativa europea in merito alla correttezza e alla trasparenza delle informazioni a cui gli istituti bancari devono attenersi. Nello specifico, la direttiva 2007/64/CE del Parlamento europeo e del Consiglio conferma “il diritto del consumatore di ricevere informazioni importanti a titolo gratuito prima che sia vincolato da qualsiasi contratto di servizi a pagamento”.