Quanto mi costa distaccarmi dal riscaldamento centralizzato del condominio?

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Qualche volta, avremo pensato di installare in casa nostra un riscaldamento autonomo, senza dover fare i conti con le regole stabilite all’uopo, uniformemente, a livello condominiale. Tuttavia, la prima domanda che ci verrà in mente è: “quando mi costa distaccarmi dal riscaldamento centralizzato del condominio?”. Sì, perché a parte le spese relative al costo del nuovo impianto, vi sono quelle che si dovrà continuare a corrispondere al condominio dopo il distacco. Ci sono, infatti, alcune voci di spesa che ogni condomino, deve versare per contribuire al mantenimento dell’impianto centralizzato esistente, anche se non ne usufruisce più. A questo punto, analizziamo quali costi condominiali dovrà sopportare chi ha eseguito il distacco dall’impianto centralizzato.

Distacco dall’impianto centralizzato

Per ottenere il distacco dall’impianto centralizzato, non occorre un’autorizzazione dell’assemblea ma è sufficiente informare l’amministratore, che a sua volta ne darà atto alla stessa. Il distacco, però, è consentito a condizione che non comporti un aggravio di spese per gli altri condomini e non pregiudichi il funzionamento dell’impianto comune. Sulla questione, assume rilievo il regolamento condominiale, che potrebbe stabilire una percentuale determinata sulle spese di gestione, anche in capo al condomino distaccato. Occorre, però, che il regolamento sia stato approvato all’unanimità. In questi casi, all’evidenza, il distaccato sarebbe tenuto a corrispondere una quota prefissata, per contribuire ad un servizio di cui non usufruisce.

Le spese di funzionamento dell’impianto

Quindi, alla domanda: “quando mi costa distaccarmi dal riscaldamento centralizzato del condominio?” si risponde, annoverando tutte le voci di spesa dovute. Tra l’altro, la giurisprudenza ha reputato legittimo l’accollo delle spese di funzionamento dell’impianto in capo al condomino distaccato. Ciò in quanto la scelta del distacco è potenzialmente foriera di maggior consumo energetico in capo al resto del condominio. Inoltre, alle spese di funzionamento vanno aggiunte quelle relative ai costi dovuti per la conservazione dell’impianto comune.

Le spese di manutenzione e di conservazione dell’impianto

Inoltre, il distaccato è tenuto anche a concorrere anche alle spese di manutenzione e conservazione dell’impianto di riscaldamento centralizzato, che rimane, pro quota, anche di sua proprietà. Questo, in virtù del fatto che, per legge, nessun condomino può rinunziare al suo diritto sulle parti comuni, tra cui, c’è, appunto, l’indicato impianto. Ne deriva che il condomino non può sottrarsi all’obbligo di contribuire alle spese necessarie per la sua conservazionemanutenzione anche straordinaria. Ovviamente, queste voci di costo verranno addebitate a ciascuno in base al piano di riparto delle spese, basato sulle tabelle millesimali.

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