Quante ferie si maturano in un mese?

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Quante ferie si maturano in un mese? Quanto tempo occorre affinché il lavoratore ottenga delle giornate libere e possa andare in ferie? A questa domanda risponderanno di seguito gli esperti in materia di Lavoro e Diritti di Proiezionidiborsa.

Come funzionano le ferie e i permessi

Il tema di ferie e lavoro suscita sempre grande interesse nei contribuenti che si domandano come funzioni la maturazione di tali giornate per ogni mese. Esiste un modo per calcolare il numero di giornate che si maturano per il diritto alle ferie in base ad alcuni fattori. I principali riguardano il tipo di contratto e l’impiego: se part-time orizzontale o verticale, full time, o altro. Quante ferie si maturano in un mese dunque?

Quando parliamo di ferie o di permessi lavorativi facciamo riferimento a quelle giornate di assenza dal lavoro che vengono regolarmente retribuite in busta paga. Secondo quanto stabilisce l’art. 2109 del Codice civile, le ferie coinvolgono un periodo continuativo di assenza dal lavoro. Questo le differenzia dai permessi che possono riguardare anche un gruppo di ore. In relazione a quanto si indica sul contratto collettivo nazionale specifico, ogni categoria lavorativa ha diritto ad un determinato periodo di ferie durante l’anno.  Esiste, tuttavia, una durata minima come stabilisce il D.L. n. 66/2003: si tratta di 26 giorni all’anno. Alla maturazione di queste giornate concorrono anche gli eventuali periodi di assenza obbligatoria dal lavoro come la malattia, l’infortunio o altro. Non influiscono, invece, i periodi di assenza per congedo parentale o per la chiamata allo svolgimento di funzioni pubbliche. Per sapere come richiedere il congedo parentale si può consultare l’approfondimento qui.

Quante ferie si maturano in un mese: come calcolare il numero dei giorni

Al fine di conoscere il numero di gironi che il lavoratore matura ogni mese si dovrà fare in questo modo: dividere il numero dei giorni che prevede il contratto collettivo nazionale di categoria per 12. Il calcolo però segue un ordine diverso nel caso di lavoro part-time. In questo caso si tiene conto della base oraria e non delle giornate di lavoro effettuato.