Quante e quali OPA tra istituti bancari faranno scaldare i motori e le azioni di Piazza Affari?

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Lo spunto per questa interessante osservazione è giunto direttamente dalle parole di Carlo Messina, CEO di Banca Intesa. Intervenuto al webinar dei quotidiani del Gruppo Caltagirone, ha infatti rilasciato il suo parere in merito alle aggregazioni bancarie. Un parere molto favorevole, a dire la verità, e anche alquanto motivato.

Davanti a simili potenziali scenari, gli interrogativi del piccolo risparmiatore non possono non attenere a due precisi ordini di considerazioni. Ossia quante e quali OPA tra istituti bancari faranno scaldare i motori e le azioni di Piazza Affari? Vediamo di capirne di più.

Riflessioni sulle parole del CEO Carlo Messina

Il noto manager di Intesa ha espresso il suo punto di vista in maniera abbastanza chiara. Ha infatti sostenuto: “credo che oggi ci sia la consapevolezza che bisogna accelerare. Ci sono diversi soggetti che possono combinarsi tra di loro”.

Ora, il discorso sulla consapevolezza può essere o meno un fatto soggettivo.

Altrettanto, però, non vale per l’altro punto, ed è quello che maggiormente interessa l’investitore.

Il CEO Messina ha inoltre testualmente dichiarato: “credo che sia indispensabile che questo accada il prima possibile”. Ovviamente il riferimento non è al 2020 quanto, invece, all’anno nuovo ormai alle porte.

Si sa benissimo, infatti, che un’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) si fa presto a lanciarla. Ma il difficile e il grosso del lavoro sta nel dietro le quinte, nel prepararla prima. Questione di soldi, di giuste sinergie, di individuazione e quantificazione dei ritorni (taglio dei costi, aumento dei ricavi, crescita della quota di mercato).

Chi sarà lo sposo e chi la sposa?

A questo punto, la classica operazione del risparmiatore lungimirante è quella di passare in rassegna il panorama degli attuali istituti di credito. Sul listino principale, il Ftse Mib, troviamo (in ordine alfabetico):

a) Banca Generali;

b) Banca Mediolanum;

c) Banco BPM;

d) BPER Banca;

e) Finecobank;

f) Intesa Sanpaolo;

g) Medibanca;

h) Unicredit.

Ora, a parere unanime degli esperti finanziari, Intesa e Unicredit sono ad oggi i due big player catalizzatori del panorama italiano. Capitalizzazione di Borsa, quota di mercato, presidio del territorio, etc., ne fanno degli effettivi poli aggreganti. Questo, tuttavia, non vuol dire che non ne possano sorgere degli altri al pari dei due o con una potenza anche nettamente maggiore ai due citati.

Uno sguardo al listino Mid Cap

Sul listino delle società a media capitalizzazione (in gergo: il  MID CAP), invece, abbiamo:

a) Banca Farmacactoring;

b) Banca Ifis;

c) Banca Monte dei Paschi di Siena;

d) Banca Popolare di Sondrio;

e) Credito Emiliano;

f) Credito Valtellinese;

g) Illimity Bank.

Tra esse, ad esempio, notiamo la presenza del Credito Valtellinese che recentemente è stata oggetto di un’OPA condotta dai francesi del Crédit Agricole. La domanda più ovvia è: ve ne saranno altre che seguiranno la stessa sorte di Creval? E se sì, quali?

Uno sguardo alle banche piccole

Infine, scendendo ancora di più nel livello di capitalizzazione, troviamo ancora altre banche di piccole dimensione. Si tratta di soggetti o maggiormente legati al territorio, oppure nate principalmente (o esclusivamente) tramite il canale online. Usando anche in questo il criterio alfabetico, troviamo:

a) Banca Sistema;

b) Banco di Desio e Brianza;

c) Banco Intermobiliare;

d) Finnat Banca;

e) Profilo Banca.

Ma quante e quali OPA tra istituti bancari faranno scaldare i motori e le azioni di Piazza Affari?

Ora difficile poter dire adesso chi, come e quando potrà essere oggetto di un’OPA. Potrà avvenire verso chi potenzialmente più vulnerabile, o più interessante, o chi è alla ricerca di una maggiore redditività e/o solidità di Gruppo.

Ancora, non vanno escluse a priori le possibili scalate da parte di gruppi esteri verso banche nazionali. Il caso Crédit Agricole del mese scorso è alquanto emblematico e, andando indietro nel tempo, non è affatto l’unico.

La Redazione di ProiezionidiBorsa seguirà, come sempre, attentamente le dinamiche dei gruppi bancari piccoli, medi e grandi. E non esiterà un attimo a darne notizia. Ad ora, solo un quesito ci accompagna in questo scampolo di 2020. Ovvero: ma nel 2021 quante e quali OPA tra istituti bancari faranno scaldare i motori e le azioni di Piazza Affari?

Infine, in quest’articolo riportiamo le parole del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, di qualche settimana fa, in merito all’attuale situazione delle banche italiane.