Un importante chiarimento arriva da una nota dell’Agenzia delle Entrate del 1 febbraio scorso. In particolare molti contribuenti avevano chiesto se la documentazione attestante la disabilità potesse essere presentata dopo l’acquisto dell’auto. Quando scade esattamente il termine per avere l’IVA agevolata sull’auto del disabile?
I vantaggi fiscali sono notevoli. Sull’auto del disabile l’IVA è al 4% e non al 22% come per gli acquisti ordinari. La questione è nata dalla richiesta di un contribuente che ha dichiarato di aver acquistato un’auto per disabili prima ancora di avere la documentazione completa a disposizione. L’acquisto sarebbe stato improvviso e non rinviabile per ragioni di evidente necessità. Il contribuente desiderava ottenere lo sgravio IVA dopo aver ricevuto la documentazione da parte della Commissione Medica. Con quella documentazione alla mano l’acquirente era tornato dal concessionario e aveva chiesto l’emissione di una nota di credito per l’IVA pagata in eccesso. Aveva chiesto anche il rimborso delle tasse e degli importi pagati per il passaggio di proprietà ed il bollo.
Quando scade il termine per IVA agevolata sull’auto del disabile
L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere al quesito, fornisce questi chiarimenti e queste istruzioni. La riduzione dell’IVA è stata introdotta dalla legge 97 del 1986. È destinata all’acquisto di veicolo adattati alle esigenze di persone con ridotte capacità motorie. In caso di contestazioni il lettore potrà citare anche la legge 449 del 1997 che ha esteso il benefico anche ai familiari di cui il disabile sia a carico. Beneficiano dell’IVA ridotta solo le auto che presentino le caratteristiche di cui al DPR 633 del 1972, Tabella A, parte II, N. 31. Essenzialmente si tratta di limitazioni di cilindrata, variabili a seconda che l’auto sia a benzina o diesel.
Inizialmente la Agenzia delle Entrate prevedeva che si dovesse esibire la documentazione medica al momento dell’acquisto direttamente al venditore. Tuttavia niente impedisce all’acquirente di dimostrare il possesso di quei requisiti anche in un momento successivo. Tuttavia in questo caso si decade dal beneficio se non si chiede il rimborso dell’IVA pagata in eccesso entro un anno dall’acquisto. Se passa più di un anno, infatti, il venditore non può più emettere una nota di variazione IVA in diminuzione.
Un anno dall’acquisto è quindi il termine da non trascurare per non perdere la riduzione dell’IVA.