Quando possono andare in pensione le donne con 20 anni di contributi INPS?

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Le donne che iniziano a lavorare tardi, spesso dopo i 30 anni, si ritrovano ad avere pochi contributi in una cassa previdenziale. Del tutto simile la condizione delle lavoratrici che pur avendo un impiego sin da giovanissime abbandonano la professione per dedicarsi alla famiglia. In entrambe le circostanze si arriva alle soglie dell’età pensionabile senza possedere un’anzianità contributiva tale da garantire un assegno previdenziale dignitoso. Ben sappiamo che quanto più è lunga la storia assicurativa di un lavoratore tanto più consistente sarà l’importo del rateo pensionistico.

Le donne che accumulano una modesta anzianità di servizio da un lato temono che il versamento di pochi contributi non potrà valere ai fini pensionistici. Dall’altro sanno che con una breve carriera lavorativa e una contribuzione modesta non potranno ricevere assegni mensili di importo rilevante. La Redazione ha risposto ai dubbi e alle preoccupazioni dei lavoratori che lasciano l’impiego qualche anno prima e si chiedono quanto percepiranno una volta in pensione.

Quando possono andare in pensione le donne con 20 anni di contributi INPS? Relativamente agli importi spettanti rimandiamo all’articolo “A quanto ammontano gli assegni di chi va in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi?”. Al di là delle somme di denaro cui si avrà diritto, valutiamo ora quando possono andare in pensione le donne con 20 anni di contributi. Ricordiamo inoltre che esistono alcuni vantaggi e agevolazioni previdenziali per le lavoratrici che sono anche madri. L’INPS riconosce infatti alcuni sconti contributivi in considerazione dei  cosiddetti lavori di cura in famiglia che ricadono sulle donne.

Quando possono andare in pensione le donne con 20 anni di contributi INPS?

Accedono alla pensione con 20 anni di contribuzione le lavoratrici cui la Commissione sanitaria INPS riconosce una percentuale di invalidità pari all’80%. In alcuni casi e in presenza di alcuni requisiti le donne che presentano simile condizione di invalidità civile maturano il diritto con 15 anni. Ciò avviene quando la lavoratrice invalida può beneficiare di una delle tre deroghe Amato. In base all’adeguamento alla speranza di vita per il 2021 il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia prevede il raggiungimento dei 67 anni di età.

Pertanto le lavoratrici del settore pubblico e le autonome in possesso di un montante contributivo di 20 anni devono attendere di compiere 67 anni. Esiste inoltre un’ulteriore risposta alla domanda quando possono andare in pensione le donne con 20 anni di contributi. Non è possibile infatti percepire il rateo pensionistico prima dei 71 anni se la lavoratrice rientra unicamente nel sistema contributivo e non soddisfa un ulteriore requisito. Ciò significa che se non possiede contributi in data precedente al 1° gennaio 1996 deve maturare un rateo previdenziale superiore di 1,5 volte l’assegno sociale. Diversamente, e quindi nel caso in cui non riesca a soddisfare queste condizioni, dovrà attendere la liquidazione della pensione di vecchiaia contribuiva a 71 anni.