Sono tantissime le donne che lavorano quasi nell’ombra. E che per di più non ricevono una giusta retribuzione mensile per le attività che svolgono. Rientrano nella categoria professionale dei collaboratori domestici. Spesso lavorano da mattina a sera per uno stipendio spesso assai basso. Su di loro grava la fatica delle mansioni più pesanti che ovviamente il datore di lavoro assegna loro per non doversene far carico. A queste si aggiungono le donne che trascorrono lunghe ore occupandosi di anziani o soggetti disabili. Ma anche di quei soggetti che hanno bisogno di continua e quotidiana assistenza. Con l’avanzare dell’età non sempre si hanno energie sufficienti per affrontare lavori così impegnativi a livello fisico. Ci si chiede pertanto quando possono andare in pensione le badanti e le donne addette alle pulizie.
Per alcune donne che sono ormai stanche di occuparsi di pulizie e di assistenza a invalidi potrebbe risultare vantaggioso optare per il versamento di contributi volontari. Pur dovendo farsi carico del pagamento della copertura assicurativa. Potrebbero così smettere di lavorare qualche anno prima dell’età pensionabile. Ci siamo già occupati del versamento dei contributi volontari nell’articolo “A quali donne conviene pagare 5 anni di contributi INPS e andare in pensione prima” . Chi invece non può pagare la contribuzione volontaria si chiede quando possono andare in pensione le badanti e le donne addette alle pulizie.
Quando possono andare in pensione le badanti e le donne addette alle pulizie?
Una badante senza contratto regolare e che quindi lavora in nero non ha contributi da far confluire nel calcolo della pensione. Di conseguenza, non avendo neanche una minima anzianità contributiva può solo attendere di ricevere l’assegno sociale INPS all’età di 67 anni. Inoltre, qualora in possesso dei requisiti necessari, potrebbe richiedere all’INPS la pensione di cittadinanza. Anche come forma di integrazione al reddito. Se invece possiede almeno 5 anni di copertura assicurativa a partire dal 31 dicembre 1995 matura il diritto alla pensione di vecchiaia.
Si tratta del trattamento previdenziale che si ottiene all’età di 71 anni. Il calcolo si effettua con il solo sistema contributivo. Le collaboratrici domestiche rientrano invece nella categoria dei lavori gravosi. Perciò possono godere di alcuni privilegi previdenziali. Quando infatti raggiungono l’età di 63 anni e posseggono 36 anni di contribuzione possono accedere alla misura pensionistica nota come Ape Sociale. Non devono rispettare alcun requisito anagrafico e possono approfittare dell’anticipo previdenziale se invece vantano un’anzianità di servizio pari a 41 anni. Pur tuttavia uno di essi deve risalire al periodo antecedente al compimento di 19 anni di età. Ecco dunque quando possono andare in pensione le badanti e le donne addette alle pulizie a seconda della storia contributiva che hanno accumulato.