Quando parcheggiare può essere reato

selvaggio

Il cosiddetto parcheggio selvaggio non è soltanto un gesto incivile che scatena le giustificate rimostranze di chi ne subisce le conseguenze. Può trattarsi di un comportamento molto più grave, preso in esame e sanzionato dal codice penale.

Quando parcheggiare può essere reato? Quando l’auto è parcheggiata talmente male da impedire il passaggio di un’altra auto. Il reato che si può ipotizzare è violenza privata.

Il parcheggio selvaggio che fa scattare il reato consiste, per esempio, nell’aver bloccato con la propria auto l’entrata nel garage di un altro condomino, oppure nel bloccare l’ingresso al giardino comune. Se ciò integra reato il responsabile non se la caverà pagando una multa, ma dovrà affrontare un procedimento penale.

Il reato di violenza privata, come descritto nel codice penale, consiste nel costringere qualcuno a sopportare un comportamento altrui contro la propria volontà.

È evidente che se blocchiamo l’accesso al garage, al giardino condominiale, o il transito attraverso un cancello, costringiamo gli altri a subire il nostro comportamento.

Quando parcheggiare può essere reato

La Corte di Cassazione non ha dubbi in merito. Con la sentenza n. 48346 del 2015 ha affermato che quel comportamento integra violenza privata e che non rileva la volontà o meno di recare danno. Non serve il dolo, cioè l’intenzione di fare danno. Il reato matura solo in virtù del dato di fatto, anche se si è trattato di una semplice dimenticanza.

Unica giustificazione per un simile comportamento potrebbe essere l’aver agito per una necessità o un interesse superiore. Per esempio, l’aver lasciato la macchina sul passaggio perché si è in aiuto di un soggetto che rischiava la vita. Una motivazione di rango superiore, come questa, potrebbe evitare al malcapitato il processo penale.

La durata del fastidio procurato

Altro elemento di rilievo è la durata del fastidio procurato. Se l’auto viene rimossa subito il danno sostanzialmente non esiste. In alcune sentenze, infatti, si legge che l’impedimento si è protratto per un “apprezzabile arco di tempo”. Se l’impedimento è protratto abbastanza a lungo, e il vicino di casa è irascibile, esiste la seria possibilità di trovarsi sotto procedimento penale.