Quando le Forze dell’ordine ci fermano al posto di blocco, possono chiedere i dati personali dei cittadini? Esistono ragioni per opporsi?

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Quando si viene fermati dalla Polizia, dai Carabinieri o dalla Finanza mentre siamo alla guida della nostra auto, siamo tenuti a fornire tutte le informazioni richieste? In verità, le Forze dell’Ordine sono autorizzate a effettuare controlli per verificare la regolarità di determinate situazioni. Ad esempio, quando si è alla guida, siamo certamente tenuti ad esibire patente, libretto e certificato assicurativo, su richiesta. Tuttavia, è bene porsi la seguente domanda: quando le Forze dell’ordine ci fermano al posto di blocco o altrove, possono chiedere i dati personali dei cittadini? Esistono ragioni per opporsi?

Inoltre, ci domanderemo, come devono essere trattati i dati personali forniti. In generale, occorre sapere che Polizia e Carabinieri, sono autorizzati sia a chiedere i dati personali di una persona sia a conservarli, per scopi consentiti e autorizzati dalla legge. Quindi, a tanto, certamente, non si ci può opporre. Tuttavia, scopriamo più nel dettaglio, cosa è consentito loro fare e cosa no.

Cosa sono legittimate a fare le Forze dell’Ordine e noi cosa siamo obbligati a fare

La domanda cardine di tutto il discorso è: quando le Forze dell’Ordine ci fermano al posto di blocco, possono chiedere i dati personali dei cittadini? Esistono ragioni per opporsi? Ebbene, si è anticipato che essi sono legittimati a chiedere i dati personali, quando si trovano nello svolgimento delle proprie funzioni. Dette generalità servono per effettuare i controlli del caso. Tuttavia, quando il controllo viene effettuato in una circostanza diversa da quella connessa alla circolazione stradale, essi non sono legittimati a chiedere i documenti d’identità. Pensiamo ad esempio a quando il controllo avviene se siamo a piedi. Ciò in quanto, secondo la legge, pur essendo reato non fornire indicazioni sulla propria identità personale, non lo è rifiutare di esibire un documento d’identità.

Ciò, si ripete, se il controllo viene effettuato non alla guida del volante. Un po’ diversa è la situazione quando le Forze dell’Ordine stazionano in strada, per fare controlli ai conducenti a bordo delle loro vetture. In questa ipotesi, infatti, la legge consente loro di poter visionare i documenti, anche di identità. Il Codice della Strada, infatti, stabilisce che i conducenti dei veicoli, se fermati, sono tenuti ad esibire, documento di circolazione e patente di guida. Inoltre, sono tenuti a mostrare anche, ogni altro documento che, ai sensi delle norme in materia di circolazione stradale, devono avere con sé. In tal caso, però, chi si sottrae a quest’obbligo è soggetto solo ad una sanzione amministrativa che va da da 87 a 345 euro.

Dove finiscono i dati personali acquisiti dalle Forze dell’Ordine?

Le generalità vengono inserite in una banca dati, nella quale confluiscono anche le generalità degli incensurati, cioè di coloro che non hanno precedenti penali. Detti dati, una volta raccolti, sono comunque soggetti alla tutela assicurata dalla normativa sulla privacy. Questo significa che non è possibile farne un uso qualsiasi ma solo quello finalizzato al compimento delle attività tipiche delle forze dell’ordine. Ne consegue che, certamente, i dati non potranno essere divulgati, ma verranno custoditi negli archivi dell’autorità che li ha acquisiti.