Quando la disperazione diventa barbarie?
A Guayaquil, in Guatemala, la città più colpita dal coronavirus, la situazione e’ degenerata nell’orrore. Gia’ da diverse settimane, poiche’ i cadaveri non vengono prelevati, le famiglie sono costrette a portarli in strada. In alcuni casi, vengono avvolti in sacchi di plastica oppure tenuti per settimane in casa, rischiando cosi’ una maggiore diffusione del virus. In altri casi, dai più coraggiosi, i cadaveri vengono addirittura bruciati per strada o buttati nell’immondizia, dando luogo ad una babele. La situazione e’ degenerata a causa dell’insufficienza del sistema sanitario, carenza di ambulanze, affollamento negli obitori.
Di conseguenza, la necessita’ ha voluto che le strade della citta’ si trasformassero in cimiteri a cielo aperto. Ciò in quanto le Autorità non provvedono alla rimozione dei cadaveri e alla loro sepoltura. Solo dopo le proteste e la diffusione dei video, il presidente Lenin Moreno ha annunciato la costruzione di una fossa comune per fronteggiare il problema sepoltura. Inoltre, sulla questione si e’ acceso un dibattito tra la sindaca del paese e il governo centrale, sulla responsabilità circa la raccolta dei cadaveri. La frase che riecheggia nel vuoto dell’abbandono totale, è: “nessuno vuole recuperarli”.
Quando la disperazione diventa barbarie: la nota dolente
Quanto lascia maggiormente esterefatti e’ che in mezzo a questa razzia di anime e corpi, la vita intorno continui a scorrere normalmente. E’ possibile che la povertà’ possa mettere cosi’ a dura prova l’umanità e il senso di pietà’ delle persone? Sembra che in queste terre non sia arrivato Cristo, eppure il mondo intero non sarebbe indenne da responsabilità’ se resta a guardare. Tuttavia, la disperazione generale non consente, in questo momento, di rivolgere eccessiva l’attenzione alle sciagure altrui.
In un mondo che si affaccia alla nuova era e che e’ arrivato a lanciare missili nello spazio, si ipotizza ancora la realizzazione delle fosse comuni, dove l’essere umano viene del tutto spodestato della sua dignità’. Ma non c’e’ spazio per pensare al rispetto dell’essere umano da morto quando manca dignità all’essere umano da vivo. La povertà’ unita alla disperazione rinnegano tutti I diritti, sinanche quello di essere persone.