Quando investire un pedone per strada non è reato

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La Redazione di ProiezionidiBorsa si è occupata in più occasioni del costo delle coperture assicurative obbligatorie per gli automobilisti. In un recente approfondimento avevamo analizzato quando è possibile ridurre il prezzo della propria assicurazione. L’esborso dovuto, infatti, può variare significativamente sulla base del rischio di causare incidenti. Il costo della polizza RCA è proporzionale alla probabilità di dover rifondere danni causati a cose e persone.

Un sinistro che comporta il ferimento o la morte di terzi, causa anche pesanti indennizzi a carico del responsabile e del suo assicuratore.  Una recente sentenza della Corte di Cassazione stabilisce però un’importante eccezione che può avere rilevanti ripercussioni. Vediamo quindi quando investire un pedone per strada non è reato e non comporta alcuna sanzione né risarcimento.

Il verdetto della Cassazione

Con la sentenza n.10037 del 2019, la Suprema Corte ha stabilito quando investire un pedone per strada non è reato. Per i giudici, un automobilista che, rispettando quanto previsto dal Codice della Strada, travolge un pedone in autostrada non è punibile. La Cassazione ha giudicato il caso di un automobilista che, procedendo a velocità inferiore ai limiti, non ha potuto evitare un pedone in autostrada.

Per l’automobilista è scattata l’assoluzione dal reato di omicidio colposo poiché incontrare un pedone lungo una strada riservata ai veicoli è altamente improbabile. Nonostante una precedente condanna da parte del tribunale di Vercelli, l’investitore non può considerarsi colpevole. Gli elementi a suo favore sono la velocità moderata e la condotta di guida prudente e rispettosa delle norme.

Quando investire un pedone per strada non è reato

Per i giudici della Suprema Corte il rispetto del Codice della Strada è condizione sufficiente per evitare una condanna quando si è alla guida. Inoltre, imporre ai guidatori un’ulteriore riduzione della velocità alla vista di un pedone potrebbe rendere ancor più rischiosa la circolazione. Per i magistrati, insomma, va ribadito l’assoluto divieto di percorrere un tratto autostradale a piedi. La responsabilità di eventuali sinistri e delle relative conseguenze sarebbe infatti del trasgressore. Rendendo privo di responsabilità l’automobilista che non riuscisse ad evitare l’impatto con un pedone.