Quando il nostro gatto poltrisce sempre ed è poco attivo forse dovremmo intervenire in questo modo

gatto rosso

Molti di noi hanno animali domestici in casa, soprattutto cani e gatti. Questa condivisione di spazi e di tempo (di vita) ha spesso generato dei cliché sul nostro rapporto con questi animali. Per esempio “il cane è il miglior amico dell’uomo” è una frase proverbiale che trova supporto, oltre che da una convivenza millenaria, anche da prove scientifiche. In un precedente articolo per esempio ci siamo chiesti se i cani capiscano veramente le nostre intenzioni, o se invece eseguano automaticamente i comandi, sottolineando i risultati di importanti studi. Un’altra convinzione, questa volta riguardante i gatti, è che siano degli animali indipendenti che adorino rimanere liberi di agire e di procurarsi il cibo autonomanente, se necessario. Anche su questo argomento la scienza ha provato a capire la veridicità di queste conclusioni. Quando il nostro gatto poltrisce sempre ed è poco attivo forse, secondo i ricercatori dovremmo intervenire in questo modo.

Il mio nome è Catus, Felis Catus, il predatore

Il gatto domestico (Felis Cauts) è un carnivoro. Questo si riflette sulla sua dentizione, sul suo senso del gusto, sul tipo di cibo che cerca e sulle sue abilità predatorie. Conosciamo tutti l’appartenza del gatto alla stessa famiglia dei grandi felini africani (leoni, tigri, pantere). Il gatto domestico deriva dal gatto selvatico nord africano (Felis Silvestri Lybica), un predatore più specializzato del lupo. A differenza dei cani domestici, i gatti domestici hanno mantenuto la capacità di cacciare in modo efficace. Sono infatti in grado di cacciare un grande numero di piccole prede. Tuttavia la vicinanza all’uomo e la grande varietà di cibo disponibile, hanno modificato e di fatto diminuito il loro comportamento predatorio.

Quando il nostro gatto poltrisce sempre ed è poco attivo forse dovremmo intervenire in questo modo

Un test che viene spesso effettuato con animali in cattività è quello di nascondere loro il cibo (nella paglia, in una buca, dietro un masso). Così li si costringe ad affinare i comportamenti di foraggiamento del cibo, propri degli animali selvatici, e a conoscere il territorio in cui si muovono. Si dà all’animale la possibilità di scegliere se mangiare direttamente da una ciotola con il cibo o meno. Quel che spesso succede è che l’animale, nonostante ci sia del cibo disponible e senza sforzo, vada in cerca di cibo per un po’ di tempo, prima di mangiare quello disponibile.

In un articolo pubblicato a fine luglio (Delgado MM et al, 2021), i ricercatori hanno scoperto invece che i gatti scelgono sempre il cibo direttamente disponibile. Si tratta dell’unica specie animale, finora testata, a mostrare questo comportamento. Questo contraddice in parte la loro proverbiale propensione predatoria. La domanda senza risposta è perché i gatti, tra più specie testate, sembrano essere l’unica specie ad accontentarsi del cibo disponibile. Secondo gli scienziati le conclusioni dello studio potrebbero essere dettate dai limiti dello studio stesso. Per esempio, non si sa se il tipo di gatto, le modalità di nascondiglio o il tipo di cibo utilizzato per gli esperimenti abbiano in qualche modo modificato la risposta degli animali.

Ogni tanto potremmo fare anche noi, con il nostro gatto, il gioco sopra descritto, per stimolarlo e renderlo più attivo.

Consigliati per te