Quando il Comune preleva dal tuo conto corrente: ecco perchè lo fa

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Quando il Comune preleva dal tuo conto corrente: ecco perchè lo fa. Nella risposta a questa domanda entra in gioco la Legge di Bilancio approvata nel dicembre 2019.

Negli emendamenti contenuti nel testo legislativo in questione è disciplinata anche la riscossione da parte degli Enti Locali delle tasse non pagate dai cittadini. I Comuni, le Province, le Città Metropolitane e gli altri Enti Locali potranno, infatti beneficiare di maggiori poteri e di tempistiche più brevi per ottenere la riscossione di Imu, Tasi o in generale dei tributi non pagati.

Gli Enti Locali sono autorizzati ad accedere alle informazioni presenti in anagrafe tributaria e non dovranno più attendere che il debito sia iscritto a ruolo. Pertanto non sarà più necessario aspettare la decorrenza dei termini di legge, trasferire la pratica all’esattore e poi procedere al pignoramento. Questo meccanismo sarà sostituito da un unico atto: l’accertamento esecutivo.

Quando il Comune preleva dal tuo conto corrente: ecco perchè lo fa, e come

Con la normativa sopracitata il processo di riscossione delle imposte non versate viene notevolmente ridotto a favore dell’ente pubblico che potrà esigere il proprio credito in tempi molto più brevi. Il procedimento è il seguente.

Il contribuente avrà 60 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione debitoria. Nel caso in cui non lo facesse, l’amministrazione procederà con l’esecuzione forzata e potrà recuperare direttamente la somma dovuta tramite fermo amministrativo, pignoramento o ipoteca.

Per farla breve, gli Enti Locali potranno recuperare le tasse non pagate direttamente dal conto corrente del cittadino debitore. (Leggi qui per scoprire chi può entrare nel tuo conto corrente!)

Come agire?

E’ certamente un eccesso di paternalismo rispondere che sarebbe meglio pagare le tasse per evitarsi questa spiacevole odissea. Fatto sta che il contribuente dispone della possibilità di ricorrere a giudizio nei confronti dell’accertamento esecutivo avviato dagli Enti Locali. Con questa azione potrà bloccare i tempi dell’esecutività per 180 giorni. I contribuenti che volessero definire la loro posizione debitoria, potranno godere di una rateizzazione del debito prevista fino ad un massimo di 72 rate. Con la condizione che tale beneficio decadrà se il debitore non verserà anche solo due rate nell’arco di sei mesi.

Infine è doveroso precisare che questo prelievo forzoso dal conto corrente non opera per debiti con importi superiori ai diecimila euro. In quest’ultimo caso infatti verrà applicato l’iter di riscossione “tradizionale”.