I superbonus al 110% per la ristrutturazione della casa e gli altri ecobonus, si possono cedere a un parente? I crediti di imposta del superbonus, ma in particolare degli altri bonus casa, possono essere ceduti per esempio a un genitore? Vediamo cosa prevede l’Agenzia delle Entrate. Ecco quando il bonus si può cedere a un familiare.
Modalità di cessione del credito di imposta per ristrutturazioni
Il credito di imposta del 110% del superbonus può essere ceduto a banche, altri soggetti finanziari e anche alla impresa che ha effettuato i lavori. Possono essere ceduti anche i crediti degli altri ecobonus, quelli legati alla rifacimento facciate, cambiamento di infissi, ristrutturazioni varie. Ma con una limitazione. La cessione deve avvenire solamente a chi ha in qualche modo un collegamento con l’intervento della ristrutturazione.
Immaginiamo una giovane coppia, che compra una casa da ristrutturare. Utilizzando il superbonus, può cedere il 110% alla banca o alla ditta edile appaltatrice dei lavori. Supponiamo, però, che l’intervento non rientri nel superbonus, che richiede certe caratteristiche, ma in un generico bonus casa con credito d’imposta del 50%. Se la giovane coppia non ha una capienza fiscale sufficiente per la detrazione, può cedere il credito al genitore che paga i lavori? A questa domanda ha risposto l’Agenzia delle Entrate con l’interpello n. 432.
Quando il bonus si può cedere a un familiare
L’Ade ha risposto all’interpello che è possibile cedere il credito di imposta a familiari. È una precisazione importante perché permette a una serie di categorie di lavoratori di potere sfruttare il credito d’imposta senza averne la capienza fiscale. Per esempio, coloro che sono soggetti a imposizione sostitutiva o a tassazione separata.
Ma è una chiarificazione che riguarda in particolare coloro che hanno solo redditi da locazione. Immaginiamo chi ha due case in affitto e percepisce il solo reddito dal loro affitto. Usufruendo della cedolare secca del 20%, senza la possibilità di cedere il credito, non avrebbe possibilità di usufruire dell’intera detrazione.
Si creerebbe il paradosso di fare lavori per migliorare gli immobili da cui si trae reddito, ma non potere detrarre l’intero credito. Con la precisazione della Agenzia delle Entrate, questa difficoltà viene superata.
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