Spesso gli Esperti di Diritto e Previdenza si occupano di pensione di reversibilità.
In caso di morte del pensionato oppure del lavoratore in possesso dei requisiti di legge per il diritto alla pensione di vecchiaia o di invalidità, i familiari superstiti hanno diritto a un trattamento pensionistico erogato dall’INPS.
Il trattamento che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale eroga quando muore un pensionato si chiama pensione di reversibilità.
Il trattamento che invece eroga quando muore un lavoratore assicurato ma non titolare di pensione si chiama pensione indiretta.
Di regola, il trattamento pensionistico sia che si tratti di pensione di reversibilità o indiretta, è riconosciuto al coniuge del defunto. Nonché alla persona unita civilmente.
Oltre al coniuge hanno diritto alla pensione ai superstiti anche i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle del defunto. Alle condizioni individuate dalla normativa di riferimento. Ossia l’art. 13 RDL 636/1939.
Ma quest’oggi con i Consulenti di ProiezionidiBorsa cercheremo di capire quando i redditi del beneficiario riducono l’entità della pensione di reversibilità INPS.
Quando i redditi del beneficiario riducono l’entità della pensione di reversibilità INPS
In questo articolo, del quale consigliamo una veloce lettura, spieghiamo in quali percentuali gli aventi diritto ricevono la pensione di reversibilità. In quali misure sono stabilite le aliquote di reversibilità e cosa prevede la legge nel caso del coniuge divorziato.
Una volta esaminate le percentuali non resta che capire quando i redditi del beneficiario riducono l’entità della pensione di reversibilità.
La pensione di reversibilità si riduce, infatti, quando il beneficiario possiede redditi propri superiori a tre volte il trattamento minimo INPS.
Per cui se il reddito del beneficiario non supera questo limite, la pensione rimane al 100%. Ossia non si riduce.
Invece, se il reddito del beneficiario supera tre volte il minimo annuo INPS, della pensione rimane il 75%.
Se supera quattro volte il minimo annuo INPS, rimane il 60%.
Se supera cinque volte il minimo annuo INPS, rimane il 50%.
Attenzione, fanno eccezione i trattamenti riconosciuti ai nuclei familiari di cui fanno parte i figli minori, studenti o inabili. E per quelli in godimento alla data del 16 agosto 1995.