43 milioni di italiani immunizzati, 85 milioni di dosi di vaccino somministrati, a seguito di questi favorevoli numeri è in arrivo il nuovo Decreto sulle riaperture. Atteso dagli amanti dello sport, per stadi e palazzetti, ma anche dai gestori dei locali notturni. Con il nuovo emendamento, infatti, cambieranno le percentuali di accesso a questi luoghi, ma non solo. Le discoteche, infatti, dopo venti lunghi mesi di attesa, potranno finalmente riaprire.
Questa è la grande novità che si è appresa ieri dalla riunione del Comitato Tecnico Scientifico. Gli amanti del ballo e della vita notturna possono finalmente esultare. Il settore che ha vissuto il lockdown più lungo può finalmente respirare. Già dal week end è presumibile che i locali possano riaprire, anche se le percentuali scelte dal CTS fanno già discutere.
Infatti, al momento, si parla di una riapertura per il 35% per i locali al chiuso e del 50% per quelli all’aperto. In entrambi i casi, la percentuale comprende anche il personale dipendente. È un primo piccolo passo dopo oltre un anno e mezzo di attesa. Ovviamente, sarà necessario essere muniti di Green Pass per accedere ai locali. Non solo, occorrerà essere registrati all’ingresso e bisognerà sempre indossare la mascherina, fuorché sulla sala da ballo. Equiparata a un luogo in cui fare attività fisica al chiuso, nel momento delle danze si potrà levare, anche se il consiglio è di non toglierla.
Quando e come riapriranno le discoteche con il nuovo Decreto in arrivo questa settimana
In più, i gestori dovranno garantire la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo d’aria, bicchieri mono uso e frequenti punti di igienizzazione delle mani. Oltre a sanificare i locali quotidianamente.
Tutti contenti dunque? Non parrebbe proprio, perché molti gestori si stanno già lamentando. Se messi a confronto con molti altri paesi europei, hanno notato come il Decreto sia comunque limitativo. In Francia, Spagna, Austria e Regno Unito le discoteche hanno riaperto dall’estate, in Germania dal 4 settembre. Tutte senza limiti di capienza, se si eccettua per i locali francesi, fermi al 75%. Il 35%, fanno sapere tantissimi gestori, non sarebbe sufficiente per la copertura dei costi. Per alcuni, anzi, equivarrebbe a una manovra ancora peggiore rispetto alla chiusura totale, perché non consentirebbe di accedere ai ristori.
Quando e come riapriranno le discoteche con il nuovo decreto in arrivo questa settimana non è ancora stato deciso, ma la polemica già divampa. Un comparto già ampiamente messo in ginocchio dal Covid si ribella di fronte al trattamento riservato ad altri settori dell’intrattenimento. Stadi, palazzetti, concerti, feste di piazza, sagre, tutto è ripartito e sta tornando a poco a poco alla normalità. I gestori sono allo stremo e la misura decisa ieri dal CTS potrebbe non bastare per rivedere aperte tutte le discoteche italiane.