Sul lungo periodo investire in Borsa porta, statisticamente, ad un guadagno ma il timing è importante. Quando disinvestire gli investimenti in Borsa? A rispondere sono direttamente gli analisti.
Perché si disinvestono gli investimenti
Il mercato è soggetto ad oscillazioni. Chi investe sul lungo periodo tende ad evitarle. Ma ci sono occasioni in cui è necessario anche disinvestire. Quando si deve farlo? A differenza di quanto si possa comunemente credere, non si deve uscire dal mercato quando ci sono dei crolli. Disinvestire gli investimenti in Borsa quando ci sono dei crolli è uno dei peggiori e più comuni errori di chi pianifica investimenti che si tende a fare. Uscire dalle proprie posizioni, infatti, è una reazione dettata dalla paura e dall’isteria.
Come evitare di fare disinvestimenti sbagliati
La prima regola è ricordarsi di mantenere sangue freddo. Un aiuto può venire da un consiglio, che in momenti di panico può essere un mantra. “Sii avido quando gli altri hanno paura”. Cosa significa questo? Che quando ci sono crolli in Borsa non si devono disinvestire gli investimenti ma, anzi, incentivarli. In altre parole: quando ci sono le tempeste, si devono cercare le azioni che, con buoni fondamentali, si trovano per motivi esterni e contingenti in quotazioni basse. Quotazioni che, però, non rispecchiano lo stato di buona salute dei conti e buone prospettive per il futuro. In questo caso è bene comprare.
Quando disinvestire gli investimenti in Borsa?
Ci sono invece, dei momenti in cui si deve giustamente uscire dal mercato. La risposta è semplice: quando è il settore stesso ad essere insicuro e dal punto di vista grafico la tendenza di lungo termine è cambiata. Un esempio su quando disinvestire gli investimenti? Chi investe sul lungo periodo, come detto più volte, deve puntare alla qualità e scelte stabili nel tempo. L’azzardo è consentito, ma solo in piccole quantità e per brevi periodi. Come nel caso della speculazione arrivata su settori come le criptovalute o i cosiddetti unicorni. Il consiglio è di prenderli con le molle. Troppo focalizzati sulla crescita, troppa indifferenza sull’arrivo di utili. Meglio, quindi, disinvestire appena trovato un (eventuale) profitto abbinando le scelte a criteri di market timing derivante da oscillatori di trading affidabili.
Veniamo ad un esempio pratico.
I mercati azionari americani salgono dal marzo del 2009. Spesso negli ultimi anni si sono affollate voci che dicevano che era il momento di uscire dall’azionario, frattanto però la salita è continuata fino ai giorni nostri.
Qual è il punto ad oggi e per i prossimi 3 mesi, dove la tendenza di lungo termine porterà ad un’inversione e quindi si dovrà disinvestire?
Dow Jones
chiusura settimanale inferiore a 24.680.
Nasdaq C.
chiusura settimanale inferiore a 7.292
S&P 500
chiusura settimanale inferiore a 2.728.
Frattanto fino a quando questi supporti reggeranno ogni ritracciamento diventerà occasione di acquisto.