La chiusura della scorsa settimana ha visto un Ftse Mib fondamentalmente piatto. Oggi, invece, la giornata si è aperta all’insegna della positività. Intanto il petrolio deve registrare le ultime incertezze con gli Emirati Arabi Uniti che bloccano ogni tentativo di accordo. Risultato: ennesimo rinvio di una riunione OPEC che sarà di scena anche oggi. Intanto da Unicredit avvisano che il settore si trova in un momento delicato e che gli scenari che si potrebbero delineare sono molti.
Guardando cosa sta accadendo durante la seduta di oggi, al momento non sembrano essere presenti dei pericolo concreti per i mercati azionari. Ma proprio perché le variabili in gioco sono tante è possibile iniziare a chiedersi quando attendere un forte ribasso dei mercati nei prossimi mesi secondo gli analisti?
Recentemente Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza bancaria della BCE ha confermato che, sebbene la situazione in generale sia migliorata rispetto a qualche mese fa, molti mercati sottostimano i rischi che continuano ad essere presenti. Anzi, in alcuni casi ad aumentare. In particolare le parole del rappresentante della Banca Centrale si riferiscono agli effetti distorsivi di quelle politiche monetarie espansive che finora hanno permesso di mantenere la situazione sotto controllo. Infatti proprio queste politiche monetarie, finora, hanno tarpato le ali a tutti quelli che erano, e sono tuttora, in cerca di rendimenti. Il che ha portato ad un aumento della richiesta di leva finanziaria e all’uso di strumenti finanziari particolarmente complessi. Con conseguente aumento anche dei rischi.
Quando attendere un forte ribasso dei mercati nei prossimi mesi secondo gli analisti
A quanto detto sopra, poi, si aggiungono anche le parole del Dr Doom ovvero Nouriel Roubini. L’economista, famoso per aver previsto la crisi subprime, parla apertamente di debiti ormai ingestibili da parte delle Banche centrali. Il risultato sarà lo scontro tra una serie di politiche monetarie accomodanti portate avanti per anni e le tante problematiche nuove, il cui sviluppo si è accelerato con la crisi post Covid.
In realtà già un anno fa Roubini aveva lanciato i suoi strali contro una ripresa che aveva definito anemica. Era il giugno del 2020 e l’esperto sottolineava che il Covid non avrebbe fatto altro che ampliare i trend negativi già in atto ancor prima dell’esplosione della pandemia. Da qui la nascita di una fase di depressione economica che durerà, a detta dell’economista, almeno un decennio.