Quali sono le strategie per guadagnare sui mercati dopo le decisioni della FED?

mercati azionari

Gli echi sulle ultime decisioni della FED si stanno man mano spegnendo. Confermate in parte le aspettative, i mercati azionari hanno festeggiato un atteggiamento prudente ma ottimista sulla politica monetaria.

In altre parole sembra essere piaciuta l’idea di una strategia modulare che tenga conto dell’andamento dell’economia, del settore lavoro e soprattutto dell’inflazione. Ma mentre i mercati aprono sulla parità, gli analisti si sentono rassicurati anche da trimestrali che, soprattutto dall’altra parte dell’oceano, hanno permesso di ritoccare i massimi storici. Ed anche Piazza Affari non è stata da meno, tanto da toccare livelli che non si vedevano da prima della crisi Lehman del 2008. In tutto questo lo sguardo degli operatori si concentra su come muoversi nei prossimi mesi. In altre parole Quali sono le strategie per guadagnare sui mercati dopo le decisioni della FED? La prima cosa da fare sarà sicuramente monitorare la situazione.

Le prime riduzioni sugli acquisti arriveranno già questo mese mentre i tassi ai minimi continueranno ad essere tali per un po’. Quanto? Troppo presto per dirlo. Soprattutto alla luce di un mosaico troppo complesso e che resta preda di troppe variabili. In particolare per il prossimo 2022 quando le maggiori Banche centrali dovranno, giocoforza, prendere delle decisioni definitive sulle politiche monetarie.

Quali sono le strategie per guadagnare sui mercati dopo le decisioni della FED?

Se la BCE tende a temporeggiare, sul fronte dei tassi di interesse la FED potrebbe agire già a metà del prossimo anno secondo alcuni. Inflazione permettendo. Con le riaperture dopo i vari lockdown, infatti, la prima cosa che si è fatta notare è stato l’aumento di energetici, primo fra tutti il gas, e prezzi al consumo. Un aumento che, soprattutto nel primo caso, dovrà essere monitorato bene. Infatti le ultime notizie delineano una transizione ecologica che, sebbene avviata, richiederà ancora tempo per essere completata. Il che permetterà a petrolio &Co di essere ancora una delle fonti energetiche più richieste. Soprattutto in caso di ripresa economica.

Secondo gli analisti di Goldman Sachs non è da escludere un petrolio a 90 dollari al barile nel breve periodo. Intanto in mattinata il Brent ha superato gli 81 dollari al barile mentre il Wti è arrivato a lambire i 79,5. Anche per questo motivo dalla banca d’affari americana consigliano una serie di buy su alcuni titoli, anche in virtù dei loro generosi dividendi. Nel mirino sono finiti nomi come Enterprise Products Partners (target  fissato a 26 dollari), Marathon Petroleum (t.p a 69 dollari) e Phillips 66 (obiettivo di prezzo a 95 dollari)