Gli spazi stretti e chiusi sono i principali nemici di chi soffre di claustrofobia. Al pari, per esempio, della paura del buio, quello collegato alla claustrofobia è un disturbo che nella maggior parte dei casi non genera solo un senso di fastidio, ma pure una paura eccessiva ed anche irrazionale.
Dalla paura delle gallerie a quella di prendere l’ascensore, infatti, il soggetto claustrofobico può manifestare dei sintomi anche gravi che possono spaziare dal senso di nausea alle difficoltà respiratorie. E passando per la sudorazione accentuata e per il battito cardiaco accelerato.
Quando il disturbo claustrofobico è grave, infatti, il soggetto non vede l’ora di uscire da spazi angusti. E di tornare letteralmente a respirare tornando in spazi aperti che permettono di riacquistare quel senso di libertà temporaneamente perso.
Basti pensare che pure durante la fase più acuta della pandemia di Covid 19 c’è stato un aumento dei casi di claustrofobia. Generati, in particolare, dall’obbligo di rimanere confinati tra le mura domestiche al fine di rispettare il lockdown.
Quali sono le cause ed i sintomi della claustrofobia e come placarla dagli spazi ristretti alla paura delle gallerie
Di conseguenza, i sintomi della claustrofobia non devono essere mai presi sottogamba. Visto che in certi casi si rende necessario rivolgersi ad uno specialista. Ma detto questo, quali sono le cause della claustrofobia? E come placarla?
Nel dettaglio, su quali sono le cause ed i sintomi della claustrofobia c’è da dire che l’insorgere del disturbo può essere collegato davvero a tanti fattori. Nella maggioranza dei casi sono gli eventi traumatici, specie in giovane età, ad innescare la paura per gli spazi chiusi e stretti.
Ma le cause possono essere pure legate sia ad un’errata percezione spaziale. Sia addirittura ad un’ereditarietà genetica che porta ad una trasmissione di natura comportamentale. Di conseguenza, come sopra accennato, solo consultando uno specialista si può risalire alla causa scatenante la claustrofobia. Ed a trovare dei rimedi efficaci.
Come placare la paura per gli spazi chiusi e stretti, dalle gallerie ai voli aerei
Fermo restando che per vincere la claustrofobia occorre sempre seguire i consigli di uno specialista, spesso per scacciare la paura degli spazi chiusi e ristretti non è necessaria una terapia farmacologica.
In quanto possono bastare tecniche e soluzioni comportamentali che permettano di mantenere il controllo. Per esempio, possono aiutare le tecniche di rilassamento e gli esercizi di respirazione. Ma anche praticare lo yoga oppure il training autogeno.
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