Quali sono le banche meno care

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Parte male il 2021 in banca. I costi medi annui dei dieci conti correnti meno cari, secondo Altroconsumo, sono aumentati del 22%, da 111 euro a 136 euro, rispetto a maggio 2019. Il dato è riferito al profilo del correntista “medio”, quello più diffuso, per gli istituti tradizionali.  Sostanzialmente stabili, a 29 euro, risultano invece i conti online. In linea con il 2019 sono anche i costi dei conti correnti per i pensionati e i giovani. Rispetto a maggio 2019 è aumentato anche il canone medio della carta di credito: da 41 euro a 53,60 euro. Nell’online la spesa si dimezza a 20,14 euro, con il picco di 41 euro in Websella. Ma vediamo quali sono le banche meno care. Pur essendo il conto corrente il posto peggiore dove tenere i risparmi, in fondo, non se ne può fare a meno.

Le classifica di Altroconsumo

Tra i conti tradizionali, nelle top 10 delle banche più convenienti per la famiglia ci sono CheBanca! (72 euro), il Monte dei Paschi di Siena (92,60 euro) con il conto “Mio” modulo Plus e Banco Bpm (98,63 euro) con il conto “You Welcome New”. Tra i conti online in testa ci sono, invece, Iw Bank con “Iw Conto” (3,80 euro), Widiba con il “Conto Widiba” (20 euro) e Banca Sistema con “Sì Conto! Corrente” (20 euro); a pari merito si piazzano Webank, Ing e Fineco (24 euro).

Ai pensionati convengono CheBanca! (72 euro), Mps (86,60 euro) e Banco Bpm (89 euro) per il canale fisico; IW Bank (1,90 euro), Banca Sistema (20 euro), Fineco, Webank e Ing (24 euro) nell’online. Per i giovani i conti meno cari classici sono quelli di Intesa Sanpaolo (21,90 euro), Crédit Agricole (32,45 euro) e Chebanca! (48 euro); nell’online, N26 (zero euro), Banca Mediolanum (9 euro, 5 euro il primo anno) e Hello bank! (12 euro).

Sorpresa Bancomat salato?

Sui prossimi mesi c’è anche l’incognita di un aumento dei costi di prelievo Bancomat presso una banca diversa dalla propria. La proposta avanzata dal circuito Bancomat Spa è quella di cancellare la commissione interbancaria. Ora questa commissione è di circa 0,50 euro per ogni singolo prelievo, con punte di 2 euro, che la banca emittente della carta riconosce alla banca proprietaria dell’Atm per l’utilizzo dell’impianto. E questo indipendentemente dal quali sono le banche meno care. La novità sarebbe quella di far pagare, al cliente, una commissione applicata al prelievo, decisa dalla banca che possiede o gestisce lo sportello automatico anziché dalla banca del correntista. Questa spesa verrebbe comunicata solo al momento del prelievo con potenziali aumenti incontrollati. Sulla proposta è in corso un’istruttoria dell’Antitrust.