Quali sono i supertrend per guadagnare davvero?

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Quali sono i supertrend per guadagnare davvero? I miliardi di persone che hanno affrontato, e stanno affrontando in qualunque modo, la pandemia da coronavirus, possono tutti concordare su una cosa. Il nostro abituale stile di vita ha subito una battuta di arresto, in qualche maniera. Questa cosa varia da Paese a Paese e da zona a zona, ma è sicuramente vera. La stessa cosa, purtroppo, vale per l’economia, viste le chiusure governative per limitare la pandemia, la diffusione del virus ed aiutare i sistemi sanitari a fronteggiare l’emergenza.

La crisi sta cambiando, che lo si voglia o meno, i paradigmi. Tutto quello che davamo per scontato abbiamo scoperto che può non esserlo. I sistemi esistenti devono evolvere. Devono andare verso un cambiamento futuro, verso nuovi modi di apprendere, lavorare e vivere. Cittadini, aziende e governi dovranno riconsiderare se vivere in città o meno, le differenze tra costi e investimenti, e riconsiderare il concetto di forza lavoro. Questa crisi entrerà, in un modo o l’altro, nei libri di Storia, insieme ai cambiamenti che comporta. E dato che diversi di questi cambiamenti erano già in atto, potrebbe essere utile concentrarci su dove vi siano le maggiori opportunità di sviluppo, nel futuro prossimo ed in quello più lontano. Perché sviluppo vuol dire guadagno, in ambito finanziario. Quali sono quindi i supertrend per guadagnare davvero? Scopriamoli.

Quali sono i supertrend per guadagnare davvero?

Il capitalismo inclusivo. L’insoddisfazione del ceto medio ha scosso la vita politica di molti Paesi sviluppati, causando ascesa di populismo e protezionismo, in un mondo sempre più mutevole. Adesso la rabbia sta cedendo il passo all’inquietudine. Gli investitori hanno l’opportunità e fors’anche l’intenzione di contribuire in misura crescente alla ricerca di soluzioni. Soluzioni per affrontare i principali problemi dei cittadini di tutto il mondo. Tra questi, disuguaglianza, trasformazione rapida del mondo del lavoro, finanziamento per la vecchiaia, accessibilità economica degli alloggi, sanità e istruzione. Questo è il capitalismo inclusivo.

Colmare il gap infrastrutturale. I titoli infrastrutturali di solito offrono solidi rendimenti da dividendi. In molte parti del mondo attraggono l’interesse degli investitori alla ricerca di rendimenti. Rendimenti che, in un quadro di tassi d’interesse bassi, se non addirittura negativi, altrimenti latitano. Questo contesto agevola il processo di approvazione di nuovi progetti, che nei prossimi mesi e/o anni dovrebbe continuare a offrire condizioni favorevoli per questo supertrend.

La tecnologia al servizio dell’uomo. Perché le aziende investono sempre di più in tecnologia? Per rispondere più rapidamente alle nuove esigenze della clientela, migliorare l’efficienza operativa, stimolare la redditività. Ma la pandemia ha offerto (anche) nuove ragioni. Per esempio, aumento della mobilità, processi automatizzati in tempo reale, istruzione e intrattenimento domiciliari.

Invecchiamento, millennials e decarbonizzazione

Silver economy, ovverosia l’invecchiamento della popolazione. Entro il 2050, la popolazione anziana del mondo raggiungerà i 2 miliardi. Moltissima gente. Che ha esigenze ben diverse da coloro che sono giovani e/o ancora nel mondo del lavoro. E bisogni associati nell’ambito di sanità, soluzioni assicurative e di finanziamento, nonché consumi e mercati immobiliari. E per due terzi quest’invecchiamento avverrà nei Paesi Emergenti. Siete avvisati.

I millennials e i loro valori. Sostenibilità sempre e comunque, attraverso ogni scelta. Questa è la parola d’ordine dei Millennials, forse l’ultima generazione che può far qualcosa per salvare il pianeta. Ed hanno incominciato con le scelte alimentari. Veganismo e vegetarismo sono due capisaldi di questa generazione. E non dimentichiamoci anche un altro settore, come quello dei servizi in abbonamento (Netflix, Disney+, Sky, ecc.).

La decarbonizzazione dell’economia. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti. O poniamo rimedio, in fretta, o sarà la fine. Non c’è un piano B. Non c’è un pianeta B. La transizione energetica, volta ad assicurare che le energie rinnovabili diventino prima prevalenti, e poi le uniche sulla Terra, è e sarà sempre più un must.