Un focus per mettere a fuoco quali sono i requisiti e la procedura di accesso alle case popolari.
Con cadenza periodica, si torna a parlare di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP). Anche se forse il nome molto più diffuso e anche più semplice da ricordare è quello di “case popolari”. Una qualifica che rimanda indietro di qualche decennio, quando si faceva un gran parlare di popolo, contrapposto alle classi più agiate della società. E quindi, a torto o a ragione, anche oggi si potrebbe pensare alle case popolari in modo non corretto.
Vale a dire come a degli anonimi casermoni, magari al limite della fatiscenza e inseriti in aree fortemente disagiate. Associazioni di pensiero, queste, che, come dice il detto, lasciano il tempo che trovano. Infatti, in questo target d’immobili, si potrebbero trovare delle soluzioni abitative assolutamente nuove e dignitose con prezzi ben al di sotto della media di mercato. Vediamo, quindi, di capire quali sono i requisiti e la procedura di accesso alle case popolari.
Quali sono i requisiti e la procedura di accesso alle case popolari
Con il termine di “case popolari”, ci si riferisce ad immobili di proprietà dello Stato che vengono assegnati a condizioni particolarmente vantaggiose. Per arrivare a tanto, però, si richiede l’emanazione di un apposito bando emesso dai singoli Comuni, di volta in volta, interessati.
Per cui, al fine di aggiudicarsi l’assegnazione di una casa popolare, gli interessati dovranno necessariamente rivolgersi al Comune. Una volta verificato di essere in possesso dei requisiti soggettivi, andrà compilata la domanda, tramite una modulistica appositamente predisposta.
I requisiti di accesso
E’ bene, sin da subito, chiarire che visti i canoni agevolati, si tratta di procedure a cui possono accedere solo determinate categorie di persone. Vediamo quindi, più da vicino, i requisiti di accesso alle nuove case del “popolo”. In primis, i richiedenti non devono superare una certa soglia di reddito (sarà il Comune a fissare il tetto massimo tramite il bando di assegnazione).
Poi i richiedenti devono essere portatori di una qualche forma di disagio come disabilità, status di single con figli a carico, status di cittadini senza fissa dimora o giovani coppie non benestanti. Una casistica, questa, valevole solo in linea di massima e a titolo esemplificativo.
Punteggio e graduatoria
In base ai requisiti previsti all’interno di ogni singolo bando, verranno poi attribuiti i punteggi per poi arrivare ad una graduatoria. Come conditio sine qua non, si rammenta che il richiedente non deve essere titolare di alcun diritto di proprietà o diritto reale di godimento. Vale a dire, diritti di usufrutto, uso e abitazione su immobili o parti di essi.
Pertanto, nel caso di titolarità dei requisiti sopra menzionati, bisognerà restare vigili e monitorare l’uscita del prossimo bando di accesso a questa forma di edilizia residenziale pubblica. Di regola c’è una cadenza di quattro anni in quattro anni. Un’occasione quindi che merita di essere presa in consiedrazione.