Quali sono i principali diritti del malato oncologico

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In un recente approfondimento, la Redazione di ProiezionidiBorsa ha illustrato quanto previsto dalla Legge 104/92. In questo articolo intendiamo chiarire quali sono i principali diritti del malato oncologico. Le persone con una malattia oncologica possono beneficiare di una serie di tutele assistenziali, sanitarie e lavorative. Fra queste ci sono le esenzioni dal ticket per farmaci, visite ed esami in riferimento alla malattia diagnosticata.  Vediamo ora quali sono i principali diritti del malato oncologico in ambito assistenziale. Con particolare riferimento a pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di frequenza e accompagnamento. Tratteremo anche le tutele previste in ambito lavorativo.

I livelli di assistenza previsti

I malati oncologici hanno diritto al riconoscimento dello stato di invalidità e di handicap. Sulla base delle disposizioni della Legge 80/2006 una commissione medica deve procedere all’accertamento entro 15 giorni dalla richiesta. L’esito sarà poi immediatamente valido ai fini della normativa. Qualora il grado di invalidità civile fosse superiore al 74%, il malato avrebbe diritto ad un assegno di invalidità o alla pensione di inabilità. Se la malattia dovesse causare problemi di deambulazione o difficoltà nella vita quotidiana, lo Stato riconoscerebbe anche un’indennità di accompagnamento. Quest’indennità è prevista solo per invalidità del 100% ed è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa. I minori che frequentano scuole di ogni ordine e grado hanno diritto all’indennità di frequenza. Questa tutelerà anche le persone con percentuali di invalidità inferiori. Approfondiamo, ora, quali sono i principali diritti del malato oncologico in ambito lavorativo.

Le tutele per i lavoratori

I malati oncologici, per effetto della Legge 68/1999, hanno diritto all’iscrizione alle liste speciali di collocamento che facilitano l’ingresso nel mondo del lavoro. Il lavoratore malato oncologico ha il diritto di lavorare il più vicino possibile a casa e di svolgere mansioni compatibili con la malattia. In quest’ottica, può rifiutare il lavoro notturno o faticoso anche se svolto prima della diagnosi. In ogni caso, retribuzione ed inquadramento non possono variare. La normativa, includendo anche il Decreto Legge 276/2003, stabilisce anche la possibilità di svolgere orari lavorativi flessibili ed incentiva il telelavoro. Se il dipendente dovesse assentarsi a lungo per cure e terapie, l’azienda dovrà garantire il mantenimento del posto di lavoro. Alcuni contratti consentono al dipendente di assentarsi per le cure senza dover ricorrere a periodi di malattia. In questo modo le regole salvaguardano la stabilità lavorativa e retributiva.

Quali sono i principali diritti del malato oncologico

Il malato oncologico può beneficiare, se in possesso dei requisiti, di una serie di permessi come quelli previsti dalla Legge 104/92. Inoltre, potrà richiedere congedi periodici per le cure. Anche i familiari che assistono il malato potranno beneficiare di tali congedi e potranno anche richiedere un congedo biennale non retribuito. Oltre a quanto garantito dalla normativa, i colleghi del lavoratore malato potranno cedergli ore e giornate di riposo ai sensi dell’art.24 del D.LGS 151/2015. Ricordiamo infine, che il malato con invalidità superiore al 74% ha diritto alla pensiona anticipata. Nello specifico l’INPS conteggerà due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio effettivamente prestato come invalido.