Quali sono i conti correnti non pignorabili?

conto corrente

Coloro che temono di perdere i soldi in giacenza dovrebbero sapere se esistono e quali sono i conti correnti non pignorabili. Occorre talvolta mettere al sicuro i propri risparmi dai creditori che non aspettano altro che aggredire le somme di denaro in deposito presso le banche. Il correntista che ha contratto debiti non dorme serenamente al pensiero che  sul conto ha l’accredito dello stipendio o della pensione . È consapevole che tanto la retribuzione mensile, quanto l’assegno pensionistico e le somme in deposito potrebbero subire il pignoramento.

In un altro articolo abbiamo fornito ai nostri lettori informazioni utili relative all’utilizzo di carte ricaricabili che non consentono l’esproprio forzato. Leggendo “Quali sono le carte prepagate non pignorabili?” avrete modo di conoscere alcuni strumenti di pagamento che garantiscono la massima riservatezza alle movimentazioni del titolare. Analizziamo adesso in pochi minuti quali sono i conti correnti non pignorabili che magari consentano di evitare il prelievo coatto.

Quali sono i conti correnti non pignorabili?

Mentre vi sono carte prepagate da cui non si possono pignorare le somme di denaro in credito, non esiste un conto corrente non pignorabile. E anche chi coltiva l’idea di aprire un conto corrente all’estero per evitare di vedersi sottrarre i risparmi farebbe bene a desistere. Ciò perché l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha statuito il divieto di aprire un conto corrente in forma anonima. In assenza di simili normative, chiunque inseguito dai creditori troverebbe strada spianata nel trasferire soldi all’estero e sottrarli alla procedura del recupero coatto.

Se è vero che non esiste un conto corrente non soggetto a pignoramento è altrettanto vero che il debitore gode di alcune tutele. Il che significa che l’autorità statale ha imposto dei limiti al pignoramento di beni e denaro per scongiurare il rischio di indigenza. Ciò equivale a dire che anche al cattivo pagatore bisogna assicurare i mezzi finanziari per provvedere al proprio sostentamento.

I contribuenti che hanno l’accredito dello stipendio o dell’assegno pensionistico sul conto non dovranno temere di perderlo del tutto. Il massimo importo soggetto a pignoramento corrisponde difatti alla quinta parte dell’ammontare complessivo della retribuzione. Così come in presenza di conto corrente cointestato si deve temere l’esproprio forzato unicamente in riferimento alla metà della somma in deposito. Ciò perché il 50% del denaro in giacenza è di proprietà dell’altro intestatario e in quanto tale non può essere aggredita dai creditori.