A cura di Gian Piero Turletti Autore degli Ebooks: Magic Box e PLT Edizioni Proiezionidiborsa
Partiamo dalla attualità drammatica del terremoto: ci potranno essere conseguenze economiche rilevanti e contrasti con l’UE?
E’ di queste ore la notizia che proprio l’UE ha espresso diverse riserve sulla manovra, non paga delle precisazioni da parte italiana.
Si evidenzia, ancora una volta, quindi, il condizionamento che l’UE esercita sulle nostra finanza pubblica.
Proprio anche le recenti e drammatiche vicende, legate al terremoto, ci ricordano che spesso con vincoli e paradigmi troppo stringenti non si va da nessuna parte, e Renzi ha fatto bene a ricordarlo.
Ma anche senza particolari problemi, una effettiva capacità di crescita economica e, quindi, di sostenibilità del debito pubblico, non può non tener conto delle diverse fasi del ciclo economico, che un paese sta attraversando.
Pertanto il voler seguire parametri sempre uguali in tutte le fasi non ha senso, e rischia di aggravare i problemi che, invece, si vorrebbero correggere, proprio come crescita economica e debito pubblico, a causa di un evidente effetto prociclico di certe politiche.
Cosa pensa delle prossime elezioni USA: potrà cambiare radicalmente il quadro della politica economica?
Non credo che il risultato delle prossime presidenziali statunitensi possa indurre ad un radicale cambiamento nella politica economica di quel paese, in particolare della Fed.
Le misure prese da quest’ultima tengono conto sopratutto della fase del ciclo economico, che il paese sta attraversando, in chiara ripresa economica, e senza particolari spinte inflattive.
Saranno soprattutto gli scenari di politica internazionale ad essere condizionati politicamente, nel senso di una sostanziale continuità nel caso di vittoria della Clinton e, viceversa, di una maggiore autarchia nel caso di vittoria di Trump.
Ed in Europa, quali prospettive per il prossimo futuro?
A parte alcuni paesi, come la Germania, che si trovano in una fase più accentuata di ripresa economica, altri, come l’Italia, ancora risentono di un clima di incertezza e di minor ripresa, che potremmo definire come stagnazione.
E’ evidente, in tal senso, anche proprio il diverso comportamento degli indici, decisamente rialzista il Dax, sostanzialmente laterali Ftse Mib ed Eurostoxx.
Passiamo a temi microeconomici e settoriali come il sistema bancario: quali prospettive per MPS, piuttosto che per Deutsche bank?
Senza necessità di approfondire particolari problematiche di bilancio, un metodo, come Magic box settato nel lungo termine, aveva già da molto tempo evidenziato le future difficoltà del settore.
In particolare, indicando per Banca MPS la possibilità di un pesante ribasso, senza escludere neppure quotazioni compatibili solo con prospettive di fallimento, cioè sotto zero, sin dal 2008, indicazioni anticipate da PLT sin dal 2007.
Quanto a Deutsche bank, PLT sin da gennaio 2008, poi con conferma su Magic box da giugno 2008, indicava un trend pesantemente ribassista.
Tuttavia, a differenza di Banca MPS, su Deutsche bank proprio Magic box proiettava la possibilità di un bottom, corrispondente alle attuali quotazioni.
A suo avviso, esistono sostanziali differenze tra una situazione come quella del 2007 ed il 2015?
Assolutamente sì, e con rilevanti conseguenze sui mercati azionari.
In particolare, mentre i massimi di borsa del 2007, segnatamente sugli indici USA, si sono formati in corrispondenza di una inclinazione ribassista della curva dei tassi, quelli del 2015 erano coincidenti con un’inclinazione positiva di quet’ultima.
Come noto, la curva dei tassi indica le prospettive dei mercati sul futuro dell’economia, in rialzo se la curva è rialzista, ribassista se al ribasso.
Pertanto il ribasso di borsa del 2015 non era supportato da questo fondamentale indicatore macroeconomico, e lasciava ipotizzare un ribasso destinato a non sfociare in un vero e proprio mercato orso, ma ad essere superato.
Negli USA è quanto si è verificato.
In Europa le differenti situazioni economiche hanno condizionato il comportamento dei diversi listini.
La miglior situazione in cui si trova l’economia tedesca ha favorito, come prima dicevo, il Dax, mentre maggiori incertezze e tassi di crescita decisamente più moderati hanno determinato un trend sostanzialmente laterale di Eurostoxx e Ftse mib.
Quale sarà il momento più rilevante dell’anno, e quali prospettive?
Da un punto di vista strettamente tecnico, Magic box settato sul lungo termine aveva con largo anticipo proiettato nel mese di febbraio 2016 la formazione di un rilevante bottom di medio/lungo, indicandolo come momento fondamentale per i mercati.
Così è stato, anche se con effetti diversi tra i diversi indici.
Sul Ftse Mib, abbiamo effettivamente assistito a qualche puntata negativa, ma tutte le chiusure successive a febbraio sono state superiori al minimo formatosi in questo mese.
Sull’Eurostoxx e sul Dax abbiamo assistito a minimi mensili superiori a quello di febbraio.
Sugli indici USA è ripartito un trend decisamente orientato al rialzo.
Oro definitivamente al ribasso?
Nel lungo termine, direi di sì.
Salvo particolari segnali di inversione, al momento del tutto assenti, resta in essere la proiezione in area 920 dollari entro l’estate 2017.