Quale sarà il futuro dello smart working? Ecco le ultime novità da conoscere

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Con il coronavirus ancora in circolazione, la proroga dello stato di emergenza sanitaria sembrerebbe l’ipotesi più accreditata. Tuttavia, ad ora la scadenza è imminente e ricade il prossimo 15 ottobre 2020. Da questa data tutto o quasi dovrebbe tornare nuovamente come era un tempo, compreso il lavoro. Per molti lavoratori l’opzione dello smart working, o anche detto “lavoro agile”, ha garantito la possibilità di continuare a svolgere attività lavorative, direttamente da casa, senza correre il rischio di contrarre il Covid-19. Una modalità, ricordiamo, che è ancora altamente consigliata dagli esperti, considerando soprattutto gli ultimi aumenti di casi positivi al virus.

La parola d’ordine dello smart working è la “flessibilità organizzativa”, definizione contenuta anche nella Legge n. 81/2017 che disciplina appunto lo smart working, dettata proprio per scongiurare possibili contagi sul posto di lavoro. Ciascuno è libero di svolgere le proprie mansioni all’esterno del luogo fisico di lavoro mantenendo da un lato una certa continuità nel lavoro e dall’altro evitando il blocco delle produzioni e dell’economia. Una misura adottata da moltissime aziende ed enti pubblici, lasciata però, probabilmente erroneamente, alla coscienza e alla discrezione dei singoli datori di lavoro. Ma quindi, cosa cambierà per i lavoratori dopo la fine dello stato di emergenza?

Quale sarà il futuro dello smart working? Ecco le ultime novità da conoscere

Secondo gli esperti si potrebbe ipotizzare uno scenario in cui, considerata l’esistenza persistente del coronavirus, lo smart working non verrà totalmente abbandonato ma anzi assumerà una nuova forma. L’ipotesi avanzata è quella di un’opzione che prevede uno smart working alternato. Ovvero, le aziende potrebbero decidere, in sinergia con i lavoratori, di stabilire due, tre giorni a settimana in cui il lavoratore dovrà adempiere ai suoi compiti in sede e quando, invece, dovrà garantire il suo lavoro da casa. Nei prossimi giorni, sapremo come intende orientarsi il Governo in merito.

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