Quale sarà il destino del settore dei semiconduttori secondo le previsioni degli analisti

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Le Borse hanno aperto in negativo anche oggi trascinandosi ancora i retaggi della doccia fredda di ieri. Le minute dell’ultima riunione della Federal Reserve, infatti, avevano evidenziato un tapering forse anticipato rispetto alla tabella di marcia finora seguita. Ma a creare nuove tensioni sui mercati sono anche le notizie in arrivo da Toyota. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dalla stessa Toyota, il gigante automobilistico sarebbe costretto a tagliare del 40% la produzione mondiale a causa della carenza di semiconduttori. Ma non sono i soli. Anche Stellantis e Ford saranno presto costrette a ricorrere a misure simili.

Si tratta di un ramo, quello dei semiconduttori, che nelle ultime settimane ha attirato l’attenzione degli operatori ma anche degli analisti. Infatti il loro impiego riguarda sia il settore automobilistico sia quello dei pc e dei telefonini, oltre a molti degli elettrodomestici di ultima generazione ed alcuni macchinari medici.

Alla luce di questa situazione quale sarà il destino del settore dei semiconduttori secondo le previsioni degli analisti? Prima di tutto è bene cercare di capire per quale motivo i semiconduttori sono così importanti. Semplificando in maniera estrema il concetto, si parla di alcuni materiali che hanno la capacità, attraverso una serie di modifiche, di condurre o meno gli impulsi elettrici in maniera controllata. Quindi sono elementi di primaria importanza ed è per questo che rivestono un ruolo di primo piano anche all’interno di un portafoglio investimenti adeguatamente diversificato.

Quale sarà il destino del settore dei semiconduttori secondo le previsioni degli analisti

Secondo gli analisti di Piper Sandler esistono alcune aziende che offrono agli investitori interessanti potenzialità di rialzo. Tra queste è bene citare, con rating overweight, nomi come Analog Devices, Broadcom, Microchip Technology, Marvell Technology, NVIDIA, Qualcomm.

C’è poi il caso di STM. L’azienda italo francese è stata oggetto di esame da parte degli analisti, già alla fine di luglio. In quell’occasione, ad esempio, Barclays ha portato il suo target a 45 euro dai precedenti 42 su un rating overweight. Lo stesso aveva fatto Deutsche Bank che, con rating buy, aveva inizialmente fissato il proprio target a 41 euro, arrivato poi a 44 euro. Recentemente UBS ha espresso la sua preferenza per Infineon con un rating buy limitandosi ad un rating neutral per STM. Il motivo? STM vede i suoi ricavi troppo concentrati verso un unico cliente, Apple. Perciò gli analisti di UBS preferiscono Infineon, azienda che, tra l’altro, copre il 30% del mercato globale dei microchip per automobili.

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