Quale comparto preferire a Piazza Affari nei prossimi mesi?
Le previsioni di inizio hanno delineano una generale preferenza per l’equity, in fase di ulteriore apprezzamento. Ma dal momento che 12 mesi sono lunghi da far passare, è bene mettere subito dei paletti fissi.
La view di Societe Generale
Lo ha fatto Societè Generale che ha visto un 2019 a dir poco enigmatico. In particolare una certa attenzione dovrà essere posta alla seconda metà dell’anno ovvero quando i mercati, che solitamente si muovono in anticipo, inizieranno a scontare una recessione in Usa. Sarà infatti Washington a giocare un ruolo di primaria importanza nei mercati internazionali.
Recessione Usa? Non subito
Il 2019 non vedrà un calo dell’economia a stelle e strisce, ma solo un gioco d’anticipo da parte dei mercati. La vera recessione inizierà solo nel 2020, tra la prima e la seconda metà dell’anno. Guardando all’Italia, inoltre, l’indice Ftse Mib non sembra essere in cima alle preferenze di SocGen. Ma è anche vero che gli ultimi sviluppi in materia di politiche finanziarie potrebbero vedere delle eclatanti novità. In particolare per il settore bancario italiano.
Italia senza QE. Quale comparto preferire a Piazza Affari nei prossimi mesi?
A fine anno si erano viste le paure per un possibile inasprimento delle condizioni di credito pronosticato dalla Fed. Adesso, in questo 2019 si concretizza sempre di più la possibilità di nuove misure di stimolo. La conferma arriverebbe dalle ultime dichiarazioni di Benoit Coeure, già membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea. Secondo la sua view, infatti, un eventuale rallentamento economico, che a quanto pare sarebbe presente non solo in Europa ma in tutto il mondo, potrebbe convincere la Bce a nuove misure di supporto al credito. In particolare ad una nuova operazione Tltro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) intesa come sostegno del mercato interno. Da qui la progressiva contrazione dello spread intravista oggi.
Goldman Sachs: Italia flirta con la recessione
Una scelta al limite dell’obbligatorio per la Bce. Infatti come Goldman Sachs ha detto, l’Italia flirta con la recessione (per il momento solo tecnica). Ma il peggio è che anche la Germania, locomotiva d’Europa, ha rischiato grosso. E non è ancora fuori pericolo. Infatti dopo un terzo trimestre 2018 a -0,1%, Berlino si è salvata in corner dalla recessione tecnica con un Pil del quarto trimestre a 0%.