La pensione e il reddito di cittadinanza rappresentano i più ambìti e famosi sussidi degli ultimi anni. Tuttavia, non si capisce bene di che prestazione si tratti e quale sia la sua natura.
Al riguardo, bisogna chiarire che la pensione di cittadinanza è una prestazione assistenziale e non previdenziale, come la normale pensione. Così accade anche per l’assegno corrisposto a titolo di reddito di cittadinanza. Ciò in quanto si tratta di sussidi collegati allo stato di bisogno del beneficiario. Di conseguenza, non sono reversibili ai superstiti.
Ciò significa che il diritto è intrasmissibile, in quanto collegato strettamente al beneficiario della misura. In proposito, tuttavia, va specificato che in caso di decesso dell’avente diritto, gli eredi possono ottenere soltanto le quote già maturate alla data della morte.
Qualcuno si chiederà se in caso di morte del titolare del reddito o della pensione di cittadinanza i parenti perdono il sussidio
Mentre la morte del titolare dei benefici in discorso determina la perdita del diritto per gli eredi, ciò non accade sempre. Infatti, l’assegno non viene perso per gli appartenenti al nucleo familiare beneficiario della misura.
Tuttavia, c’è una condizione da rispettare. E cioè che la morte dell’appartenente al nucleo non deve provocare la modifica delle condizioni di accesso al beneficio. Ciò in quanto il mantenimento del sussidio dipende dalla permanenza di diversi parametri.
Essi, in particolare, sono relativi:
a) al reddito dai componenti del nucleo familiare;
b) al patrimonio immobiliare e mobiliare di ciascun componente;
c) ai requisiti personali, amministrativi e sanitari di ciascuno;
d) al punteggio del nucleo risultante sulla base della scala di equivalenza.
Come può incidere la morte di un componente sul mantenimento del beneficio per la famiglia
Qualcuno si chiederà se in caso di morte del titolare del reddito o della pensione di cittadinanza i parenti perdono il sussidio. La risposta data è “no”.
Tuttavia, la morte di un componente può incidere in modo diverso sul diritto al mantenimento della pensione o del reddito di cittadinanza.
Infatti, se il defunto rappresentava la maggiore fonte di reddito per la famiglia, il sussidio dovrebbe aumentare. Al contrario si verifica l’opposto.
Quindi, in caso di decesso di un componente della famiglia, è necessario verificare qual è il nuovo assetto patrimoniale della stessa.
Sicché, è necessario presentare una nuova dichiarazione ISEE, entro due mesi dalla morte. Non è, però, necessario presentare una nuova domanda.
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